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Rogna notoedrica nel gatto: causa, sintomi e terapia della scabbia felina

Parliamo oggi di un argomento che mette alquanto prurito al solo nominarlo: la rogna notoedrica del gatto, nota anche come scabbia felina, vediamo sintomi, cause, terapia e contagiosità per l’uomo e gli altri animali.

Rogna notoedrica nel gatto: causa, sintomi e terapia della scabbia felina

La rogna notoedrica è una malattia dermatologica parassitaria assai contagiosa del gatto, nota anche come scabbia felina e provocata dall’acaro Notoedres cati. Talvolta l’acaro può colpire anche altri mammiferi, ivi incluso l’uomo. Malattia rara in Europa, in Italia ci sono ancora alcuni focolai di questa patologia, spesso associata alla FIV.

Cause e modalità di trasmissione

La rogna notoedrica del gatto è provocata da Notoedres cati, un acaro che compie il suo intero ciclo vitale, della durata di 14-21 giorni, sull’ospite. Normalmente vive negli strati superficiali dell’epidermide, la femmina scava gallerie nello strato corneo e si nutre di detriti e fluidi tissutali.

La rogna notoedrica è una malattia estremamente contagiosa, la trasmissione avviene per contatto diretto, quindi è più pericolosa come diffusione nelle colonie o dove parecchi gatti convivono insieme, mentre è rarissima nei gatti domestici. In condizioni favorevoli può capitare che gli acari sopravvivano anche nell’ambiente esterno, quindi c’è anche il rischio di un contagio per via indiretta.

Sintomi e diagnosi

I sintomi della rogna notoedrica nel gatto sono abbastanza tipici, in quanto la distribuzione delle lesioni è caratteristica:

  • papule crostose, scaglie che inizialmente si presentano sul bordo del padiglione auricolare
  • le scaglie ben presto si estendono a tutto il padiglione auricolare
  • talvolta scaglie e croste presenti su muso e collo
  • a causa delle operazioni di toelettatura del gatto, le lesioni arrivano anche agli arti e alla regione perineale
  • con il passare dei giorni le croste diventano spesse, grigio-giallastre, attaccate alla cute e le danno un aspetto rugoso
  • prurito intenso
  • lesioni secondarie da auto traumatismo (alopecia, erosioni, ulcere, sovrinfezione batterica)

Come anticipavo prima, solitamente è tipico vedere la rogna notoedrica in gatti immunodepressi, quindi portatori di FIV o FeLV anche se a causa dell’estrema contagiosità, anche soggetti immunocompetenti possono prenderla.

La diagnosi è abbastanza agevole: a parte la presentazione clinica, basta fare un raschiato cutaneo superficiale per mettere in evidenza acari e uova. Di solito si nota la presenza di un numero elevato d’acari.

La diagnosi differenziale deve però comprendere anche le micosi, la dermatite allergica da morso di pulce, le allergia alimentari, la dermatite atopica, il pemfigo foliaceo.

Terapia e pericolosità per l’uomo


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Per quanto riguarda la terapia, non ci sono molecole registrate in Italia per il trattamento, quindi si usano o prodotti topici tramite spugnature o la selamectina spot-on o l’ivermectina iniettabile (non registrata per gatti e decisamente più pesante). Oltre ovviamente a curare le sovrinfezioni batteriche.

Come dicevamo, occasionalmente l’uomo può essere contagiato dalla rogna notoedrica del gatto, però non essendo l’ospite definitivo, di solito è autolimitante, si formano delle papule rossastre pruriginose, ma gli acari Notoedres cati non scavano gallerie nella nostra pelle come in quella dei gatti.

La dottoressa veterinaria Manuela risponderà volentieri ai vostri commenti o alle domande che vorrete farle direttamente per email o sulla pagina Facebook di Petsblog. Queste informazioni non sostituiscono in nessun caso una visita veterinaria.

Foto | Stephendann

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