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Gattari da legare: Tracce dei gatti che furono

Devo traslocare in una casa non distante da qui (per fortuna), ed è una casa che ospitava un gatto.

Gattari da legare: Tracce dei gatti che furono

Anche la mia attuale casa ospitava un gatto, prima del nostro arrivo. In entrambi i casi, oltre alle solite super pulizie (bagni e cucina usati da estranei! Pericolo!), si aggiunge la bonifica dai peli nascosti grazie al mio compagno allergico.

In realtà, i peli sono relativi: riconoscerei anche una casa abitata da uno sphynx. Mi basta poco: un alone di calcare tondo o quadrato con gli spigoli arrotondati mi dice che lì c’era la ciotola dell’acqua. Un orrendo alone di grasso nerastro mi indica gli spigoli preferiti dal micio per strusciarsi e lasciare l’odore. Se c’è una ringhiera, lo stesso alone ma polveroso si troverà in basso, a indicare il passaggio preferito. L’impronta di una zampetta a due metri da terra mi farà capire che lì c’era un armadio… o che il gatto era un fenomeno.

Di tutte le tracce, queste sono le uniche che strofino furiosamente con la candeggina ma con un sorriso e, quasi quasi, con un po’ di dispiacere: il gatto è l’unico inquilino che lascia un segno che non vorrei cancellare, perché dà calore alla casa. Le tracce umane sono, ovviamente, fastidiose: gli ex inquilini potevano pulire un po’ meglio! I gatti no: loro non sporcano, rendono veramente casa una casa.

Foto | Flickr

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