Petsblog Cani Fratture esposte in cani e gatti: quali sono i fattori di rischio?

Fratture esposte in cani e gatti: quali sono i fattori di rischio?

Le fratture esposte in cani e gatti vanno trattate sia tenendo conto delle lesioni ossee, che di quelle cutanee.

Fratture esposte in cani e gatti: quali sono i fattori di rischio?

Oggi andremo a parlare di un aspetto particolare delle fratture esposte in cani e gatti, ovvero le difficoltà maggiori e i maggiori rischi che si riscontrano nelle fratture esposte rispetto alle fratture chiuse. E per farlo ci appoggeremo a quanto riferito durante il Congresso Internazionale Scivac 2017 di Rimini da Toby Gemmill (8BVSc, MVM, DSAS, Dipl ECVS, MRCVS, RCVS, UK). Fondamentalmente il concetto è questo: nelle fratture esposte bisogna interessarsi tanto della lesione ossea, tanto di quella dei tessuti molli in quanto i due tipi di lesioni si influenzano fra di loro. Trascurarne una a favore dell’altra, significa rischiare una maggior difficoltà di guarigione e complicanze ulteriori. Ecco i principali fattori di rischio delle fratture esposte in cani e gatti.

Fratture esposte in cani e gatti: perché sono più a rischio?

Va da sé che le fratture esposte siano maggiormente a rischio rispetto a quelle chiuse. Con frattura esposta si intende una frattura in cui i capi ossei siano riusciti a forare la cute, mettendo in comunicazione l’interno dell’organismo con l’ambiente esterno. Il problema in questo tipo di fratture è che ti ritrovi a combattere sia contro il danno osseo, che contro le lesioni cutanee, ma non solo.

Essendo la frattura esposta, il sito di frattura viene a contatto con contaminanti e agenti patogeni esterni.

Quindi il rischio maggiore è quello della maggior facilità di sviluppo di sovrinfezioni, cosa che non solo pregiudicherà l’ossificazione dell’osso e la buona riuscita dell’intervento chirurgico atto a riparare la frattura, ma potrebbe avere gravi ripercussioni sistemiche con lo sviluppo di osteomieliti e setticemia, malunione, impossibilità di cicatrizzazione dell’osso, sviluppo di ascessi e granulomi…

Ciò vuol dire che il vostro veterinario dovrà occuparsi sia di cercare il modo migliore di stabilizzare la frattura, sia di lavorare nel contempo sul danno e sulla possibile infezione dei tessuti molli, in modo che l’uno non vada ad inficiare il lavoro sull’altro.

Fratture esposte in cani e gatti: cosa fare?

Se il vostro cane o gatto si è fratturato e l’osso sporge fuori dalla pelle, non aspettate di vedere come va: come mai potrà andare secondo voi se un osso sta fuori dalla pelle? Che si infetterà. E non aspettate di avere tempo di andare dal veterinario: voi come vi sentireste con un osso che vi perfora la pelle e nessuno che vi porta dal medico perché non ha tempo?

Ancora di più che in una frattura chiusa, se si ha una frattura esposta, il paziente va portato subito dal veterinario in modo che possa cominciare a effettuare subito terapia antibiotica e antinfiammatoria e mettere in sicurezza la lesione aperta in attesa dell’intervento chirurgico di riparazione della frattura. Intervento che terrà conto anche del maggior rischio di sovrinfezione secondaria.

Queste informazioni non sostituiscono in nessun caso una visita veterinaria. Ricordiamo che Petsblog non fornisce in nessun caso e per nessun motivo nomi e/o dosaggi di farmaci.

Foto | Scivac Rimini 2017

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