Anemia emolitica nel cane e nel gatto: cause, sintomi e terapia
Oggi andremo a parlare di una malattia molto grave nel cane e nel gatto: l’anemia emolitica, andando a guardare cause, sintomi e principi di terapia.
L’anemia emolitica viene definita come una forma di anemia in cui si hanno basse concentrazioni di emoglobina nel sangue o a causa di un’emolisi eccessiva (distruzione dei globuli rossi) o perché la risposta rigenerativa del midollo osseo non ce la fa a stare dietro all’emolisi in atto.
In generale il midollo osseo è capace di aumentare in maniera notevole la sua produzione di globuli rossi in caso di anemia: ciò significa che prima che si evidenzi l’anemia, si deve verificare una perdita massiva di eritrociti. Inoltre talvolta capita che cani o gatti con anemia emolitica in atto possano essere portati a visita quando il midollo osseo non ha ancora avuto materialmente il tempo di cominciare a rigenerare le perdite.
Cause
Normalmente le cause di anemia emolitica in cani e gatti vengono distinte in extravascolari (i globuli rossi sono distrutti dai monociti fagocitari) e intravascolari (i globuli rossi sono distrutti da anticorpi, farmaci, tossine…). Possono poi essere congenite o acquisite, dipende dall’età di insorgenza.
Tendenzialmente, la maggior parte dei cani che si presentano con anemia emolitica rivelano cause extravascolari acquisitie, mentre nel gatto sono frequenti maggiormente sia forma extravascolari che intravascolari acquisite.
Fra le cause extravascolari ricordiamo l’anemia emolitica immunomediata del cane, a cui dedicheremo successivamente un post specifico, l’emolisi da farmaco e l’emobartonellosi nel gatto. Fra le cause intravascolari più comuni ricordiamo le tossine, l’ipofosfatemia, la CID, gli emangiosarcomi nel cane.
Ed ecco alcune cause comuni di anemia emolitica in cani e gatti:
Congenite
- Carenza di piruvato-chinasi e fosfofruttochinasi nel cane
- Anemia e condrodisplasia del cane
- Anemia emolitica non sferocitica nel cane
Acquisite
- Anemia emolitica immunomediata (cane e gatto)
- Isoeritrolisi neonatale (gatto)
- Anemia da cause infettive (emobartonellosi soprattutto nel gatto, ma anche nel cane; piroplasmosi soprattutto nel cane, ma anche nel gatto; ehrlichiosi nel cane)
- Ipofosfatemia
- Ossidanti (acetaminofene nel gatto, fenotiazine nel cane e nel gatto, benzocaina nel gatto, vitamina K nel cane e nel gatto, blu di metilene nel gatto e nel cane, metionina nel gatto, zinco nel cane)
- Farmaci (sulfamidici nel cane e nel gatto, anticonvulsivanti nel cane, penicilline e cefalosporine nel cane e nel gatto, metimazolo nel gatto, antiaritmici nel cane)
Sintomi
I sintomi di anemia emolitica nei pet con anemia congenita potrebbero manifestare un decorso più lungo, mentre nelle anemie acquisite i sintomi sono decisamente più veloci e gravi:
- pallore delle mucose
- ittero
- splenomegalia
- trombocitopenia
- petecchie
- ecchimosi
A seconda della velocità con cui è apparsa l’anemia, l’animale presenterà o meno dispnea: se è avvenuta velocemente, ecco che la dispnea sarà marcata, altrimenti no.
Terapia
La terapia per l’anemia emolitica è volta a stabilizzare il paziente in attesa di capire la causa dell’anemia emolitica (che ricordo può essere anche secondaria ad altre patologie) per poter impostare la terapia più mirata. Spesso però non si riesce a risalire alla causa, quindi si tratta l’anemia emolitica come se fosse una forma di anemia emolitica immunomediata primitiva o idiopatica.
Se per esempio la causa è un’emobartonellosi o un’ehrlichiosi, ecco che oltre alla terapia di sostegno bisognerà associare terapia con tetracicline o doxiciclina per eliminare il parassita. Se la causa è la somministrazione di un farmaco, bisognerà eliminare quel farmaco il prima possibile; se la causa è una monetina contenente zinco ingerita per errore, bisognerà asportarla il prima possibile.
La dottoressa veterinaria Manuela risponderà volentieri ai vostri commenti o alle domande che vorrete farle direttamente per email o sulla pagina Facebook di Petsblog. Queste informazioni non sostituiscono in nessun caso una visita veterinaria.
Foto | Flickr