Gattari da legare: Io, mammema e tu
Passeggiate serali a dieci zampe: il 4-4-2
Per i pochi abitanti della collina dove abitano i miei, ogni sera si replica uno spettacolo che è andato ad accrescere la nomea di gattari strambi dei miei familiari. Mia madre porta fuori il barboncino Enzo Paolo per le ultime deiezioni della giornata. In realtà, non sempre sono le ultime: l’aristocratico cagnolino reputa la gamba di un’elegante poltroncina in salotto più adatta alle proprie aristocratiche terga. Diciamo che la sera viene portato fuori incrociando le dita.
Con la signora e il cagnolino, da un po’, c’è una terza accompagnatrice: una gattina che, incinta, ha pensato bene di andare a partorire da mia madre e di prendervi residenza, futura visitatrice del veterinario per la sterilizzazione. Stando a quanto detto dai vicini, la gatta non ha mai portato avanti dei cuccioli, ma adesso ha trovato la terra promessa dei randagi e lei e la prole hanno una bella e calda cuccia.
Rendendosi conto della convenienza della nuova sistemazione, ha deciso di essere gentile con la padrona di casa, accompagnandola nella sua passeggiata serale con quel vecchio snob che, però, la tollera di buon grado. Il che non mi sorprende, data la passione frustrata per la gatta di casa mediana.
E, così, ogni sera è possibile vedere tutti e tre che passeggiano, con le auto che rallentano per godersi la scena. Quando la porta di casa si apre e si sentono i grugniti di Enzo Paolo che afferra il guinzaglio e si porta a spasso da solo, la gattina si sveglia, si dà una scrollata e si avvia nel cortile portando a dieci il numero di zampe affiancate. Tutti e tre con aria compita, a passeggiare tranquilli tra le prime lucciole della stagione.
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