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Emofilia A nel cane: cause, sintomi e cura

Oltre alla Malattia di Von Willebrand, l'Emofilia A nel cane è una delle principali malattie della coagulazione ereditarie. Ecco cause, sintomi, diagnosi e cura.

Emofilia A nel cane: cause, sintomi e cura

Eurasier

Oltre alla Malattia di Von Willebrand, l’Emofilia A nel cane è una delle principali malattie della coagulazione ereditarie. Ecco cause, sintomi, diagnosi e cura.

Una delle patologie della coagulazione ereditarie e congenite più comuni è l’Emofilia A nel cane. L’Emofilia A è causata dalla deficienza del Fattore VIII della coagulazione (fattore ad attività procoagulante), fattore noto anche con il nome di anti-emofiliaco. Si tratta della seconda coagulopatia ereditaria più diffusa in diverse razze di cani (la prima è la Malattia di Von Willebrand). Andiamo a vedere cause, sintomi, diagnosi e cura dell’Emofilia A nel cane.

Emofilia A nel cane: cause e sintomi

L’Emofilia A nel cane è ereditaria, quindi si tratta di una malattia che riconosce cause genetiche. Determinate alterazioni di geni presenti sia nella madre che nel padre fanno sì che si generi una prole o malata o portatrice dell’Emofilia. L’Emofilia A è una malattia a ereditarietà recessiva, legata al sesso (eterocromosomi) e con penetranza e espressività variabile. A livello genotipico possiamo avere:

  • maschi emofilici emizigoti (frequenti): hanno cromosoma Y normale e cromosoma X malato
  • femmine portatrici eterozigoti (frequenti): hanno cromosoma X normale e cromosoma X malato
  • femmine emofiliche omozigoti (rare): hanno cromosoma X malato e cromosoma X malato

La malattia, dunque, può essere trasmessa dai maschi emofilici e dalle femmine portatrici. Per quanto riguarda le femmine emofiliche sono rare perché derivano da un padre emofilico e da una madre portatrici e, a rigor di logica, un cane che si sa essere malato di Emofilia non va fatto riprodurre. I figli maschi di un padre emofilico non sono emofilici, mentre le figlie femmine, per forza di cose, sono tutte portatrici. I figli maschi di una madre portatrice saranno per metà emofilici e per metà sani. Le femmine eterozigoti portatrici sono serbatoio genetico della malattia.

Per quanto riguarda i sintomi dell’Emofilia A nel cane, la gravità varia a seconda di quanto funziona il Fattore VIII nel singolo soggetto. Quando l’attività funzionale di tale fattore è inferiore al 2%, i sintomi sono molto gravi:

  • sanguinamenti prolungati anche dopo traumi lievi
  • emartro
  • raccolte cavitarie di sangue

Con un’attività fra il 2-15% i sintomi sono moderati:

  • sanguinamenti dopo traumi
  • sanguinamenti dopo interventi chirurgici

Con una funzionalità fra il 15-25% si ha:

  • sanguinamento raro dopo traumi gravi
  • sanguinamento raro dopo chirurgie di una certa entità

Emofilia A nel cane: diagnosi e cura

Gli esami della coagulazione permettono di scoprire i maschi malati, ma non le femmine portatrici. Per evidenziarle, è necessario effettuare un profilo coagulativo completo. Questo perché non esiste un test genetico per identificare i cani malati di Emofilia A (per alcune razze, esiste il test genetico per l’Emofilia B di cui parleremo in seguito).

Non esiste terapia per l’Emofilia A nel cane, bisogna tenerli sotto stretto controllo ed evitare qualsiasi tipo di trauma, anche lieve. Ovviamente i cani malati e portatori vanno esclusi dalla riproduzione. Nel caso si trovasse un cucciolo malato di Emofilia A, andrebbero valutati poi anche i profili coagulativi completi dei fratelli, genitori e nonni se possibile.

Queste informazioni non sostituiscono in nessun caso una visita veterinaria. Ricordiamo che Petsblog non fornisce in nessun caso e per nessun motivo nomi e/o dosaggi di farmaci.

Foto | Pixabay

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