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Gattari da legare: Provocatori si nasce

Lo scopo di un gatto, quando si trova vicino a un cane, è quello di farlo impazzire.

Gattari da legare: Provocatori si nasce

I miei vicini hanno tre cani che, in assenza dei padroni, vengono tenuti in una porzione del giardino recintata apposta per loro. Dei tre, uno in particolar modo detesta i gatti: essendo stato preso in un canile quando già non era più cucciolo, si favoleggia un passato per strada con lotte per il cibo tra lui e qualche felino. I padroni non sanno spiegare altrimenti quest’odio feroce, che non è passato nonostante i tentativi di educarlo.

I gatti seminomadi che vivono tra i nostri giardini e quelli confinanti (più nel mio che negli altri, a essere sinceri), hanno decine e decine di metri per attraversare il limitare delle proprietà, e molte scorciatoie. Com’è ovvio, preferiscono allungare per passare esattamente lungo la recinzione dei cani. A guardarli, si direbbe del tutto casuale, come se nemmeno vedessero i tre poveracci. I mici passano con le codine alzate e l’aria distratta, rallentando quanto più possibile il passo, mentre i cani abbaiano in modo furioso aggrappati alla rete.

Quando esco a portare la cena, scuoto la busta di croccantini, linguaggio universale valido per tutti i gatti del mondo, ma so che stanno arrivando solo quando sento latrare minacciosamente i cani. Di gatti provocatori ne ho conosciuti a decine: uno dei gatti di mia nonna decideva di allungare la zampa mentre era steso sulla sedia esattamente mentre il cane passava, sbarrandogli la strada. Una delle gatte di mia madre non dà tregua a Enzo Paolo, il vecchio barboncino insopportabile. Ma mai nessuno si era applicato con tanta costanza a quello che sembra essere un unico scopo: far impazzire un cane di rabbia.

Tutti i gatti, e stiamo parlando di circa una decina, passano lungo il recinto quando i cani si trovano all’interno. In alcuni casi, si fermano a fare le pulizie di spalle ai prigionieri, a pochi centimetri da loro: prendono il sole, si danno una leccatina, seguono il volo di una farfalla. Il tutto fingendo che i tre non esistano. Ogni tanto qualcuno si volta verso la rete, ma è solo per assicurarsi di essere il più vicino possibile alla zona limite. Io voglio anche pensare che si tratti di predominio sul territorio, sebbene siano due specie differenti, ma non riesco a non vedere un lampo maligno negli occhi socchiusi dei miei amici gatti quando, alle loro spalle, si scatena l’inferno.

Foto | Flickr

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