Lucio Dalla, i gatti e i cani
Lucio Dalla è morto: nelle sue canzoni aveva vari riferimenti ai cani e ai gatti.
Lucio Dalla è morto, stroncato da un infarto mentre si trovava in Svizzera. Dalla è stato un grande protagonista della musica italiana.
Nella celeberrima Piazza Grande, Lucio Dalla così concludeva:
E se non ci sarà più gente come me
voglio morire in Piazza Grande,
tra i gatti che non han padrone come me attorno a me.
Lo immaginiamo, ora, circondato dai gatti senza padrone, come lui. Ma anche insieme al gatto che è stato a cena con il Re, come lui stesso canta nella canzone Il Duemila, un gatto e il Re o con i gatti neri, che troviamo nella prima strofa di Com’è profondo il mare, del 1977, prima canzone che vede Lucio Dalla anche come autore di testi.
Siamo noi, siamo in tanti, ci nascondiamo di notte
per paura degli automobilisti, dei linotipisti
siamo gatti neri, siamo pessimisti, siamo i cattivi pensieri,
e non abbiamo da mangiare,
come è profondo il mare,
come è profondo il mare.
O, forse, starà attendendo insieme a qualche cane, come canta in Malinconia d’ottobre:
Un cane passa, piscia e ride e aspetta
insieme a me
il tram di mezzanotte
che han cancellato o non c’è più.
Adesso chiedo al cane sì, al cane se,
se mi porta lui da te.
I cani contro il cui abbandono si batteva Lucio Dalla, tanto da scrivere la prefazione del libro fotografico Libertà condizionata a cura del comune di Roma.
Buon viaggio, Lucio!
Fonte Foto | TM News