Addestrare il gatto con il rinforzo positivo
Scopri come educare il tuo gatto con il rinforzo positivo.
Il rinforzo positivo può essere utile per addestrare il gatto o meglio educarlo a comportamenti appropriati. Secondo i comportamentalisti, infatti, premiare il gatto quando si comporta bene è più efficace che punirlo quando sbaglia.
Spesso incoraggiamo comportamenti sbagliati nel nostro micio, più o meno consapevolmente. Ad esempio, se il gatto miagola con tono lamentoso perché vuole attenzioni piuttosto che cibo, lo accontentiamo, anche se non è l’ora della pappa. In questo modo il micio si sente legittimato a miagolare perché sa che così facendo ottiene quello che vuole.
Se il nostro obiettivo è crescere un gatto meno piagnucolone, dobbiamo premiarlo quando non miagola. Facciamo un altro esempio. Quando rientriamo dal lavoro e sgridiamo il micio perché troviamo un vaso rotto, stiamo sprecando fiato. Il gatto se ne sarà già dimenticato, è un’azione avvenuta nel passato. Il rischio è che associ il rimprovero all’azione che sta compiendo in quel preciso momento, ovvero farci le feste quando apriamo la porta di casa e correrci incontro.
I rimproveri a posteriori per i gatti sono completamente inefficaci. Inoltre vederci sbraitare senza una ragione spaventa e confonde il gatto, portandolo a girare alla larga da noi e compromettendo il nostro rapporto di fiducia. Dare al gatto una motivazione per comportarsi bene è decisamente più efficace.
Per avere successo è bene ricordare che la ricompensa deve avvenire in contemporanea all’azione, ad esempio mentre il gatto sta usando il tiragraffi e non dopo che ha smesso, altrimenti il micio non capirà ed assocerà il premio al comportamento opposto, ovvero all’aver smesso di usare il tiragraffi.
Se con i cani funzionano le passeggiate, i giocattoli, le coccole ed i biscottini come ricompensa, per i gatti la motivazione principale è il cibo. Dare un croccantino al micio quando usa il tiragraffi invece del divano per farsi le unghie, quando dorme nella sua cesta piuttosto che sul letto è un’ottima strategia. I gatti più intelligenti assoceranno immediatamente la ricompensa al loro comportamento e prenderanno delle buone abitudini più facilmente.
Possiamo usare il rinforzo positivo anche mentre tagliamo le unghie al gatto ed in tutte quelle occasioni in cui è a disagio. In questo caso, però, non sempre funziona per tenerlo buono perché molto spesso i gatti, quando hanno paura o sono sulle spine, rifiutano il cibo.
Bisogna usare sempre la stessa tecnica e lo stesso premio per rinforzare ogni singolo comportamento. A questo proposito, è bene concordare anche con gli altri membri della famiglia la strategia e la ricompensa da adottare.
Il rinforzo positivo si può utilizzare sia per premiare e consolidare comportamenti innati nel gatto, come farsi le unghie sul tiragraffi ad esempio, sia per insegnargli cose nuove, come rispondere al nostro richiamo ed accorrere quando lo chiamiamo. Se viene da noi quando lo chiamiamo diamogli subito una ricompensa. In questo modo ci ubbidirà sempre.
Questa tecnica funziona meglio poco prima dell’ora della pappa, quando il gatto è più motivato dal cibo. Sessioni di quindici minuti sono più che sufficienti, altrimenti il gatto perderà interesse. Inoltre, non bisogna esagerare con le ricompense altrimenti rischiamo di ritrovarci un gatto educato ma obeso. Ovviamente l’obiettivo dell’addestramento è sostituire gradualmente il cibo con rinforzi positivi di altro genere, come un grattino sotto il mento o una lode verbale.
Quando il gatto ha imparato ad obbedire, bisogna tagliare progressivamente le ricompense, dandole di tanto in tanto. Con il tempo capirà che se continua a comportarsi bene, avrà la probabilità di ricevere sempre qualcosa di buono in cambio, che si tratti di cibo piuttosto che di una carezza a quel punto non avrà più importanza.
Via | Humane Society
Foto | Flickr