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La terza età del gatto, cambiamenti nel comportamento, nell’alimentazione e nelle condizioni di salute

Anche il gatto vive la sua terza età. I consigli di Petsblog per prendersi cura del micio in questa fase delicata della vita.

La terza età del gatto, cambiamenti nel comportamento, nell’alimentazione e nelle condizioni di salute

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Un gatto vive mediamente dai 14 ai 16 anni. Ci sono gatti che hanno superato i 20 anni. Ovviamente se vivono in casa, lontano dai pericoli della strada, se sono sterilizzati e protetti dalle malattie più comuni, le probabilità di una vita lunga aumentano considerevolmente.

Un gatto può iniziare a manifestare i primi segni del tempo già a partire dai 7 anni. Quasi sicuramente a 12 anni avremo notato dei cambiamenti enormi nelle sue abitudini, nel suo comportamento e nelle condizioni fisiche.

Prendersi cura di un gatto anziano implica stare ancora più attenti ai sintomi di malattie in corso. I gatti più avanti con gli anni, infatti, hanno un sistema immunitario più vulnerabile e risultano più esposti a virus ed infezioni. Inoltre bisogna monitorare costantemente le abitudini alimentari, per notare cambiamenti segnali spia di patologie quali inappetenza, sete o fame eccessiva, difficoltà di deglutizione.

Il gatto va sottoposto con maggiore frequenza ad analisi del sangue per diagnosticare tempestivamente diabete ed insufficienza renale. L’artrite può impedirgli di saltare agevolmente da un posto all’altro, quindi è bene creare delle passerelle verso i suoi posti in alto preferiti. Inoltre, le unghie vanno controllate con più frequenza e tagliate per evitare che si incarniscano, qualora il micio non utilizzi più come prima il tiragraffi.

Per quanto riguarda l’alimentazione, il gatto anziano può apparire più schizzinoso, perché con il passare degli anni la sua percezione sensoriale diminuisce e dunque non è più sensibile come prima all’odore del cibo. Occorre stimolarlo maggiormente, magari riscaldando leggermente il cibo in modo che nella stanza si diffonda un aroma appetitoso.

Se si notano problemi nella masticazione, si può valutare un passaggio dal cibo secco al cibo umido per agevolare il micio. Anche l’udito e la vista si indeboliscono ed il gatto potrebbe miagolare più forte, non accorrere quando lo chiamiamo o spaventarsi nel vedersi piombare una persona davanti all’improvviso.

Il fabbisogno energetico di un gatto anziano è ovviamente inferiore a quello di un gattino o di un gatto adulto. Per evitare problemi di obesità, scegliamo una linea di alimenti di qualità per gatti anziani e seguiamo le indicazioni riportate in base al peso, ad eventuali malattie croniche, all’età del micio, all’attività fisica svolta (se vive indoor o outdoor), al fatto che sia o meno sterilizzato.

Per quanto concerne il comportamento, il gatto anziano dorme più del solito, quasi tutto il giorno. Inoltre, per via dei dolori articolari potrebbe non gradire come prima essere preso in braccio e strapazzato. Facciamo attenzione e se vuole stare più tempo da solo rispettiamo la sua privacy ed il suo desiderio di tranquillità, pur continuando a stimolarlo con giochi a base di erba gatta ed attività fisiche più soft.

Via | Petplace
Foto | Flickr

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