Tumori testicolari nei cani: tipologia, sintomi e terapia
Una delle neoplasie più frequenti del cane anziano sono i tumori testicolari e oggi andremo proprio a parlare dei diversi tipi di tumori testicolari, dei loro sintomi e della loro terapia, in modo da riuscire ad evitare per tempo spiacevoli conseguenze.
Pensate che i tumori testicolari sono così frequenti nei cani anziani da essere secondi solamente ai tumori cutanei. Sono molto rari nei gatti, anche perché onestamente quasi tutti i gatti domestici sono sterilizzati. Nei cani vengono diagnosticati di solito intorno ai 10 anni di vita.
Classificazione
Sono tre i tumori testicolari che solitamente colpiscono i cani:
- Sertolioma: tumore delle cellule del Sertoli, frequente soprattutto nei criptorchidi. Provoca metastasi nel 10-20% dei casi, soprattutto a livello dei linfonodi lombari o iliaci, mentre in caso di testicolo ritenuto in addome sono frequenti le torsioni testicolari. Spesso i cani che hanno il sertolioma manifestano anche sindrome paraneoplastica a causa dell’eccessiva produzione di estrogeni
- Interstizioma: tumore delle cellule interstiziali, noto anche come Leydigoma o tumore delle cellule del Leydig. Di solito si sviluppa nei testicoli già discesi nello scroto e raramente provoca metastasi. Solitamente si rinviene occasionalmente in corso di visita clinica
- Seminoma: normalmente si sviluppa in un solo testicolo, provoca metastasi nel 6-10% dei casi. I seminomi possono causare neoformazioni anche di grosso volume e raramente possono essere estrogeno-secernenti, provocando una sindrome paraneoplastica simile al Sertolioma
Sintomi e diagnosi
Nella maggior parte dei casi, i tumori testicolari non provocano sintomi e si tratta di un reperto occasionale nel corso di visita clinica. Dal punto di vista del proprietario, basterebbe tastare ogni tanto i testicoli del proprio cane per accorgersi tempestivamente di variazioni di volume, anche se molti cani non consentono questa manovra.
La sindrome paraneoplastica associata a tumori testicolari potrebbe causare:
- alopecia
- pigmentazione anomala della pelle
- femminilizzazione (con ginecomastia e scroto e prepuzio penduli)
- alterazioni della prostata
- anemia, trombocitopenia, leucopenia
- diminuzione della spermatogenesi
- atrofia testicolare
In caso di criptorchidismo, spesso il testicolo ritenuto col passare degli anni va incontro a un’involuzione tumorale. Questo perché il testicolo si trova alloggiato in una sede anomala, con una temperatura superiore a quella per cui sono stati programmati e questo provoca uno sviluppo tumorale.
Per quanto riguarda la diagnosi, alla palpazione si apprezza l’ingrossamento del testicolo e la presenza di un nodulo. Un’ecografia confermerà la diagnosi, utile per escludere concomitanti problemi scrotali. Normalmente non si effettua un ago aspirato in caso di tumore testicolare: questo perché è troppo doloroso forare un testicolo da sveglio e visto che la terapia è chirurgica, tanto vale fare tutto con un’unica anestesia.
Terapia
Come già anticipato, l’unica terapia prevista in caso di tumore testicolare è la castrazione: questo ha il duplice scopo di rimuovere il tumore e di emettere diagnosi di certezza, sia tramite esame citologico che tramite esame istologico. Ovviamente prima si fa e meno rischi di metastasi si corrono.
E qui nasce il problema. Soprattutto in caso di proprietari maschi si fa fatica a convincerli che l’unica opzione terapeutica possibile è la sterilizzazione. E’ opportuno asportare entrambi i testicoli, anche quello apparentemente normale, perché è molto probabile che anche lui finisca prima o poi per sviluppare una forma tumorale, quindi è inutile sottoporre il cane a due anestesie in tempi diversi.
Tuttavia non è facile: se in altri casi di tumori, il primo pensiero del proprietario è quello di asportarlo subito, anche quando non fattibile, per i tumori testicolari spesso siamo costretti ad attendere che il proprietario si auto convinca. Il guaio è che magari questo accade o quando il testicolo ha già dato metastasi o ha avuto tutto il tempo di causare le svariate sindromi paraneoplastiche o quando la massa tumorale è diventata enorme, il che significa un’anestesia più lunga, un taglio chirurgico più ampio e tempi di ripresa maggiore per il cane.
Ovviamente a questa terapia deve essere associata quella di supporto, soprattutto in caso di sindrome paraneoplastica che abbia provocato per esempio una forte anemia: ecco perché non bisogna attendere nel fare la castrazione una volta emessa la diagnosi, perché far peggiorare così tanto il cane prima di prendere una decisione che in questo caso è risolutiva?
La dottoressa veterinaria Manuela risponderà volentieri ai vostri commenti o alle domande che vorrete farle direttamente per email o sulla pagina Facebook di Petsblog. Queste informazioni non sostituiscono in nessun caso una visita veterinaria.
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