Le 5 parole che non piacciono agli amanti dei cani
Alcune parole – come “padrone” per esempio – non piacciono agli amanti dei cani
Ci sono delle parole che chi vive con gli animali non usa o utilizza malvolentieri. Personalmente non uso mai “padrone” e non l’ho mai utilizzata con nessuno degli animali con cui ho vissuto (cani, gatti, gerbilli, criceti, tartarughe, canarini…). Andrea Scanzi nel suo bel libro I cani lo sanno fa l’elenco delle cinque parole che spesso vengono usate quando si parla di cani e che lui detesta:
- padrone: “chi ha un cane non è un padrone e se lo è concepisce il cane come una proprietà. L’uomo è capobranco, guida, amico”;
- cagna: “certo, è il femminile di cane. Lo so. Ma suona male. Sa di insulto”;
- toelettatura: “cioè pulitura del cane. È una parola che suona male e non significa nulla. Che poi i cani detestano essere toelettati. Forse perché capiscono che li stanno rendendo protagonisti di un errore semantico”;
- sporcare: “la si adopera, soprattutto negli allevamenti, quando si lascia intendere che in quel momento il cane fa i bisogni. Sporcare: un verbo ipocrita, fuoriluogo”;
- coprirla: “si usa quando si accoppiano due cani, sperando nella cucciolata. Perché coprirla? Che vuole dire? Che c’entra?”
Ci sono delle parole che solitamente si usano riferendosi ai cani (o ai gatti o agli amici animali in genere) che proprio non vi piacciono?
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