Microchip cani, quando metterlo e costi
Il microchip per i cani è obbligatorio per legge: non è una libera scelta del proprietario, ma dev'essere inserito. Cerchiamo di capire meglio cos'è e come funziona.
Nonostante da qualche anno sia attivo l’inserimento del microchip nei cani, ho notato che c’è ancora un po’ di confusione in merito. Prima di tutto sottolineiamo una cosa: il microchip è obbligatorio per legge, non si tratta di una scelta del proprietario, esiste proprio una legge che vi obbliga a inserire il microchip.
Questo vale per i cani, ovviamente, in quanto solo loro hanno un’anagrafe canina regionale in cui viene segnalato ogni cane, con il suo microchip e il suo proprietario. Lo so che siamo in Italia e che ognuno di noi si crede al di sopra della legge, ma questo è uno di quei casi in cui la legge vale per tutti. Il microchip arriva poi a sostituire il tatuaggio.
Il Microchip, questo sconosciuto
Ma che cos’è questo microchip? Prima di tutto cosa non è: non è un GPS! Una delle domande più frequenti che vengono fatte è: ‘Ah, quindi se metto il microchip al cane posso rintracciarlo ovunque col satellite?’. Ma insomma, non si tratta di un sistema di geolocalizzazione e non stiamo neanche parlando di un navigatore satellitare canino.
Trattasi di un semplice transponder, una capsula di vetro biocompatibile, del tutto inerte, delle dimensioni di 11×2 millimetri che non emette nessun tipo di onda. Quando viene letto dall’apposito lettore di microchip, in dotazione presso i veterinari, i canili e le Asl restituisce un codice univoco di 15 cifre che permetterà di risalire al nome e alla residenza del proprietario.
Utilità del microchip e costo
Il microchip nei cani assolve a diverse funzioni:
- permette di identificare il cane, indispensabile nel caso per esempio di vaccinazioni contro la rabbia
- permette di identificare i proprietari, prevenendo così i casi di abbandono. Ricordo che l’abbandono del proprio cane è severamente punibile dalla legge
- permette di identificare i cani smarriti e restituirli ai legittimi proprietari
- permette di combattere i furti o i rapimenti, il cane identificabile non è rivendibile
Per quanto riguarda il costo del microchip, è applicabile presso l’ambulatorio di qualsiasi veterinario abilitato a inserirli al costo di una visita, variabile a seconda della città e della regione. Altrimenti, ma solo entro il secondo mese di vita, è applicabile o gratuitamente o dopo pagamento del solo costo base del microchip dai Servizi Veterinari della vostra Asl di residenza. Dopo i due mesi, l’ASL o si rifiuterà di inserire il microchip rimandandovi dal vostro veterinario o ve lo applicherà, applicandovi la mora di 80 euro per il ritardo (variabile a seconda dell’Asl).
Quando e come applicarlo
Per legge il microchip va inserito entro e non oltre il secondo mese di vita. Ma c’è di più: la legge italiana prevede in realtà che non si possa cedere nessun cane, anche in regalo, se prima non c’è l’inserimento di un microchip. Ma visto che come al solito siamo in Italia, persino fra gli allevatori sono pochi quelli che inseriscono il microchip prima di vendere il cane e questo perché nessuno ha voglia di spendere mezza giornata del suo tempo per fare un semplice cambio di proprietà.
Il microchip viene inserito esclusivamente da un veterinario abilitato in ambulatorio. Non si inseriscono microchip e poi si danno a destra e a manca i fogli di registrazione perché la persona che deve firmare il certificato non ha tempo o voglia di venire in ambulatorio: la legge prevede che si debba fare tutto in ambulatorio, onde evitare falsi e frodi.
L’inserimento del microchip avviene tramite iniezione sottocutanea nella zona laterale del collo, a sinistra, utilizzando le apposite siringhe monouso sterili. L’iniezione non provoca un dolore terribile, solamente l’ago è un pochino più grande del normale, quindi l’iniezione verrà sentita. Ma visto che nessuno di noi è mai morto per un’iniezione, posso rassicurarvi che il guaito eventuale del cane nel momento dell’inoculazione non è un sintomo pre mortem, ma semplice indignazione.
Per quanto riguarda i cani con vecchi tatuaggi (tatuaggi Asl, non Enci), se sono leggibili, non hanno necessità di inserire il microchip. Ma se il tatuaggio non è più leggibile, allora andrà messo il microchip segnalando sull’apposito certificato di microchip che il precedente tatuaggio non è più leggibile.
Requisiti
Ci sono dei chiari requisiti da rispettare per poter inserire il microchip al cane:
- la persona intestataria deve essere maggiorenne
- la persona intestataria deve essere incensurata (cosa a dire il vero alquanto difficile da stabilire in sede ambulatoriale)
- la persona deve essere residente nella regione di competenza del veterinario. Ciò significa che un veterinario del Piemonte potrà inserire solamente cani a persone residenti in Piemonte. Se sei residente in Lombardia, il veterinario piemontese non potrà farlo: in questo caso o si va da un veterinario lombardo o si inserisce il cane a nome di un residente del Piemonte e poi successivamente si fa un passaggio di proprietà.
Per quanto riguarda i requisiti del cane:
- non deve avere già un altro microchip. In caso di microchip pre esistente e non più leggibile, è possibile inserirne un altro precisando nell’apposita scheda di segnalazione che il cane era già microchippato con un altro microchip, ma che non è più leggibile
- deve essere messo entro il secondo mese di vita. Dopo si può sempre mettere, ma se l’ASL lo ritiene opportuno può farti la multa
- non si può mettere il microchip a un cane con tatuaggio, a meno che quest’ultimo non sia illeggibile
La dottoressa veterinaria Manuela risponderà volentieri ai vostri commenti o alle domande che vorrete farle direttamente per email o sulla pagina Facebook di Petsblog. Queste informazioni non sostituiscono in nessun caso una visita veterinaria.
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