Faith e Hoppa, quando gli umani aiutano i cani diversamente abili
Ci sono storie che, una volta lette, lasciano con gli occhi lucidi. Ci sono storie in cui, finalmente, il genere umano ripaga quello canino (almeno in parte) con l’amore che i cani si meritano e troppo poco spesso noi ricambiamo. Come accade nel genere umano anche i nostri amici pelosi possono avere la sfortuna di […]
Ci sono storie che, una volta lette, lasciano con gli occhi lucidi. Ci sono storie in cui, finalmente, il genere umano ripaga quello canino (almeno in parte) con l’amore che i cani si meritano e troppo poco spesso noi ricambiamo. Come accade nel genere umano anche i nostri amici pelosi possono avere la sfortuna di nascere menomati. A volte nascono ciechi, a volte sordi o senza olfatto e altre volte nascono senza gli arti. Vi voglio raccontare due storie che fanno riferimento proprio a questi casi: quelle di Faith e di Hoppa (guarda caso Fede e, in un certo senso, Speranza).
Una storia, quella di Faith, arriva dagli U.S.A. Faith è nato la vigilia di Natale del 2002; è nato con solo le due gambe posteriori. La madre non lo riconobbe come suo, in quanto troppo diverso probabilmente. Il suo primo padrone, pensando di fare un gesto pietoso, pensò di sopprimerlo ,ma il suo attuale padrone Jude Stringfellow, decise di volersene prendere cura. Inizialmente mise il cucciolo su uno skateboard, in modo da fargli apprendere la sensazione e i princìpi del movimento, poi gli insegnò, usando come esca del burro di noccioline su un cucchiaio, a farlo stare in piedi su due gambe. Nel fare progressi Faith iniziò a divertirsi, incoraggiato e sostenuto anche dagli altri cani di casa. Incredibilmente, dopo soli 6 mesi, Faith fu in grado di camminare, saltare e correre con le sole due zampe posteriori,stando in posizione eretta.
La seconda storia, quella di Hoppa, arriva da Israele. Hoppa, come Faith, è nata con una malformazione che non le ha fatto crescere le zampe anteriori. Le similitudini con Faith, purtroppo, non finiscono qui perchè anche nel caso di Hoppa i veterinari (confido lo facessero in buona fede) volevano praticarle l’eutanasia per evitarle una vita di sofferenze. Avi Kozi, il presidente di un’associazione animalista, l’ha presa con se e le ha costruito su misura una specie di carrellino su cui si potesse appoggiare e muovere agilmente. Ora Hoppa vive una vita normale e il suo padrone sta progettando, con la consulenza d due veterinari, una protesi per ricreare delle zampe per la sua cagnolina (anche se, dichiara Kozi, se la cava già benissimo così).