Per vivere senza crudeltà sugli animali
Per vivere senza crudeltà sugli animali è un intenso testo del beato Tito Brandsma che guarda all'etica animale dal punto di vista cristiano.
È possibile vivere una vita che rispetti in toto gli animali? Si può vivere senza crudeltà sugli animali? Secondo il carmelitano Tito Brandsma, morto martire nel campo di concentramento di Dachau nel 1942, è possibile, tanto che ne fece oggetto di una conferenza ora pubblicata in Italia in un agile libretto (per correttezza devo sottolineare che ho partecipato alla realizzazione di questo testo) dal titolo Per vivere senza crudeltà sugli animali.
Nota il dottor Caffo nella sua illuminante introduzione:
«La nostra esistenza è congiunta con quella di milioni di esseri» afferma Tito Brandsma nelle pagine che seguono e, a un occhio attento, non può sfuggire un fatto importante: non si parla di esseri umani, ma di esseri “in generale”. L’essere, ovvero la capacità di vivere costruendo mondi e relazioni, provando piacere e dolore, non è prerogativa dell’umano: la nuda vita – la zoé direbbe Giorgio Agamben – appartiene a tutti gli animali, siano essi Homo sapiens o Sus scrofa. Altra cosa sarebbe, invece, parlare di vita specializzata – e dunque di bios – ma Brandsma intuisce, in un’epoca che rende il suo pensiero decisamente innovativo, che la questione morale del rispetto della vita passa proprio dalla prima categoria, ovvero dalla nuda vita, dalla vita pura: dalla vita naturale.
Il testo, pubblicato per la prima volta in Italia, risale al 1936 ed è interessante notare come in quegli anni che ci sembrano così lontani ci fosse qualche esponente del mondo ecclesiastico che si ponesse il problema del rispetto degli animali. Purtroppo, infatti, bisogna riconoscere che spesso la chiesa cattolica (e, comunque, le religioni in genere) hanno poco rispetto per gli animali non umani.
Scrive Tito Brandsma:
Va notato che oltre agli esseri umani, e insieme a essi, nella grande molteplicità delle cose, Dio ha creato anche gli animali. Come gli umani, gli animali possiedono consapevolezza di sentimenti, possono provare piacere per mezzo dei loro sensi e anche provare dolore. Egli fece questo non per farli soffrire; bensì, come prova ulteriore della Sua bontà. Noi esseri umani comprendiamo col nostro intelletto che è Dio che diede agli animali la capacità di provare sensazioni e la intese come una sorgente di piacere, per rendere la loro esistenza più bella, le più elevate e le più belle nella lunga serie che porta dagli esseri inanimati agli esseri umani, che dominano l’intero mondo materiale.
Per poi concludere:
Non vediamoci in modo ristretto; non vediamo il mondo in piccolo. Vediamoci piuttosto partecipi del grande piano della creazione, pensando e amando come fa Dio, amiamo gli animali, facciamo loro del bene, proteggiamoli, come Egli ci chiede secondo il piano della Sua creazione che parla ora e sempre al nostro intelletto. Diamo dunque agli animali il loro elevato, bel posto nella nostra vita!
Il libretto si chiude con alcuni cenni biografici del beato Tito Brandsma: a voler leggere la conferenza con il senno di poi, salta subito gli occhi il fatto che mentre Tito Brandsma si prodigava per l’amore fra tutti gli esseri viventi, venne ucciso in un campo di concentramento per mano degli uomini che, a torto, si considerano i re del creato.
Tito Brandsma
Per vivere senza crudeltà sugli animali
traduzione di Carlo Santulli
Graphe.it edizioni, 2013
ISBN 978-88-97010-39-5
pp. 48, euro 5
disponibile anche in eBook: euro 1,49