Come prendersi cura dei serpenti da compagnia, tre consigli degli esperti
Alla mostra-scambio di rettili e animali esotici che si è tenuta a Perugia, abbiamo rivolto alcune domande agli esperti del settore per capire quali siano i primi passi da compiere per allevare un serpente in casa.
Avete mai pensato di prendere un serpente come animale da compagnia? E se sì, sapete come gestirlo e quali sono i primi passi da compiere? A Esotika Perugia, mostra-scambio di rettili e animali esotici, c’erano molti serpenti, di tutte le fogge e dimensioni e ho visto che gli appassionati sono veramente tanti.
Incuriosito ho posto qualche domanda agli espositori per cercare di capire meglio come allevare un serpente in casa. Ho scambiato due chiacchiere con Elvio di Hobby Zoo, un negozio di Roma, che aveva in esposizione serpenti anche di grandi dimensioni.
Quali sono secondo lei le tre cose principali che dovrebbe sapere chi non ha mai avuto un serpente e vorrebbe prenderne uno?
Un novizio deve prendere un serpente piccolo, che sia facile, che cresce poco, che mangia in maniera semplice: la cosa base è che deve prendere un serpente proporzionato alle sue capacità. La seconda regola vuole che sia bene iniziare con un serpente per volta: c’è anche un detto “un serpente, una gabbia”. La terza regola è che c’è bisogno di un ottimo terrario, nel senso che la temperatura non deve scendere sotto i venticinque gradi, ci deve essere un certo grado di umidità (soprattutto per i pitoni). È fondamentale, inoltre, tenere molto pulito il serpente e l’ambiente in cui vive.
Domanda forse ovvia per lei ma non per me: ma i serpenti, sono pericolosi?
Il moluro è uno dei più pericolosi [ndr: me lo dice dopo che mi ha fatto vedere proprio un moluro anchestrale, me l’ha fatto accarezzare e dopo che lui, il moluro, mi ha fissato negli occhi e ha tirato fuori la sua lingua…!] perché può diventare nervoso. Ma i serpenti, in generale, non sono pericolosi se li si rispetta. Qui ricadiamo nel primo punto che le ho indicato: il serpente dev’essere preso in base alle proprie abilità e, naturalmente, entra in gioco anche l’onestà di chi vende. Se lei è alle prime armi io non le posso vendere un serpente difficile. Quando si parla di serpenti entra in gioco la paura ancestrale e in questo caso si può far poco o nulla.
Quanto costa un serpente?
In genere i costi di gestione sono bassi, mentre possono essere alti i costi iniziali. Dipende dal serpente che si prende (ce ne sono anche a quindici euro a esemplare fino anche a cinquecento euro e oltre. C’è poi la teca, che è il costo più importante. Poi ci sono i ratti da dargli come cibo e i ratti costano tra i due e i tre euro.
Ogni quando mangiano?
Dipende da quanto mangiano: un ratto di medie dimensioni può saziare un pitone moluro ancestrale di tre anni per un massimo di due settimane. Quindi in fatto di cibo non è che si spenda tanto. Va da sé che più il serpente è giovane e più deve mangiare. C’è anche chi somministra tre/quattro ratti per volta e poi lasciano il serpente a digiuno per quattro settimane. Però è sempre bene, soprattutto agli inizi, dar loro da mangiare un ratto/topo per volta.