Il terremoto a Tashiro, l’isola dei gatti
Su Petsblog vi avevo raccontato di Tashiro, l’isola dei gatti. La sua popolazione è composta da ultrasessantenni, per lo più pescatori e da una sola donna sotto i quarantanni. Dopo il terremoto che ha devastato il Giappone, si è scoperto che l’isola era illesa, come tutti i suoi abitanti e i suoi gatti. Purtroppo, però, […]
Su Petsblog vi avevo raccontato di Tashiro, l’isola dei gatti. La sua popolazione è composta da ultrasessantenni, per lo più pescatori e da una sola donna sotto i quarantanni. Dopo il terremoto che ha devastato il Giappone, si è scoperto che l’isola era illesa, come tutti i suoi abitanti e i suoi gatti. Purtroppo, però, mancano gli approvvigionamenti poiché, a causa delle condizioni del mare, non ci sono barche che riescano ad attraccare. Si pensa, al momento, di utilizzare gli elicotteri per provvedere al sostentamento di questa orginale colonia umano-felina.
Devo ammettere che da ragazza, quando mi si chiedeva se in caso di calamità era più importante dare aiuto agli esseri umani o agli animali, rispondevo senza ombra di dubbio che la priorità era salvare gli uomini. Ora, vedo le cose in modo leggermente diverso. Credo cioè che siamo tutti parte di un unico ecosistema e che se, in extremis, tra un uomo e un gatto sceglierei di salvare l’uomo, in realtà bisognerebbe sforzarsi di salvare entrambi. Perché non possiamo far finta di essere i soli abitanti di questo pianeta.
Via | Giornalettismo