Leggende metropolitane sui cani, i miti da sfatare
Leggende metropolitane sui cani, i miti da sfatare
Oggi parliamo di un argomento che mi sta parecchio a cuore: le leggende metropolitane sui cani. Se frequentate ambulatori veterinari, parchi gioco per cani o semplicemente amate passeggiare con i vostri beniamini, alcuni di questi miti li avrete sicuramente sentiti. E magari preso per vero, ma noi vogliamo qui sfatarli.
Vicini di casa, gente incontrata al parco, la vecchia nonna: tutti sembrano sempre sapere un sacco di cose sui cani e sono tutte vere perché glielo ha raccontato un tizio che conosceva un tale che abitava vicino a una persona che una volta aveva sentito dire… avete capito di che tenore sono queste informazioni?
Un tempo la medicina non era quella che conosciamo oggi per cui per spiegare alcune malattie o alcuni comportamenti si ricorreva a delle ipotesi quanto mai fantasiose. Però siamo nel 2013: è ora di smettere di credere a queste fole di paese prive di fondamento che, però, per qualche motivo continuano ad essere tramandate di generazione in generazione.
Leggende metropolitane sul carattere
Non è vero che… il dobermann impazzisce perché ha la scatola cranica troppo piccola per contenere il cervello. Questo mito, difficile da sfatare, nasce da due fattori: il primo è che quando ancora era permesso il taglio orecchie sui dobermann (ringrazio sentitamente chi lo ha proibito!), con le orecchie tagliate la testa del cane appare più piccola di come è in realtà, ma si tratta solo di un effetto ottico. Secondo, è che in passato i dobermann venivano addestrati malamente come cani da guardia, utilizzando tecniche che li rendevano instabili e aggressivi. Ad essere sincera, i dobermann che conoscono sono tutti dolcissimi, forse fin troppo mielosi.
Non è vero che… devo cacciare il naso del cane nella sua urina se ha sporcato dove non deve. Così non smetterà mai: ricordate che ai cani piace da morire l’odore della pipì e della cacca, quindi in realtà gli state facendo un regalo.
Non è vero che… i pitbull e i rottweiler sono cani killer. O meglio, a causa di pessime selezioni ci sono cani di queste razze che mostrano un’aggressività spiccata. Messi in mano a persone inesperte, che non sanno educarli e prive di polso, è ovvio che alla fine ci troviamo con dei cani assai aggressivi e ingestibili.
Non è vero che… se il cane scodinzola è sempre contento. Avete idea di quanta gente è stata morsa da un cane scodinzolante? Il cane non scodinzola solo quando è felice, ma anche quando è agitato e nervoso. Bisogna osservare non solo la coda, ma anche la postura della testa, delle orecchie, il movimento degli occhi…
Non è vero che… se fissi il cane negli occhi lo domini. E’ più probabile che tu lo stia sfidando e a meno che tu non abbia il carisma di un capobranco nato e finito, il cane partirà all’attacco. Se sfidi un cane, devi portare la sfida fino alla fine, ma di solito finisce a morsi. E non sfiderei in questo modo un rottweiler per esempio. Ah, e non è neanche vero che se sputo in bocca al cane lo domino: al massimo gli ricordo la madre che rigurgitava per lui quando era piccolo.
Non è vero che… non serve portare il cane a spasso se tanto ha un bel giardino. Nulla di più falso: per il cane un giardino, per quanto grande sia, è solamente un recinto più grande della casa. La passeggiata ha lo scopo di far sfogare le energie in eccesso del cane (quando corre come un pazzo da una recinzione all’altra, in realtà si eccita solo di più) , di scoprire cose nuove e di rafforzare il legame col padrone.
Leggende metropolitane sulla riproduzione
Non è vero che… la cagna deve fare almeno una cucciolata nella vita per non sviluppare tumori mammari. Altra credenza popolare, di chiara origine maschilista derivante da una visione della vita in cui la donna (e quindi la cagna) può realizzarsi solo nella maternità. E’ vero il contrario: se si fa sterilizzare la cagna entro il primo calore o massimo fra il primo e il secondo, non svilupperà i tumori mammari perché le mammelle non sono state stimolate dagli estrogeni.
Non è vero che… il cane cambia carattere dopo la sterilizzazione, anche se qui bisogna fare qualche precisazione. Il cane, sia femmina che maschio, mantiene il suo carattere prima e dopo la sterilizzazione: se era vivace rimane vivace, se era dolce rimane dolce. E’ vero che però siamo noi a cambiare atteggiamento durante la convalescenza del cane: ci sentiamo in colpa, lo compatiamo, lo viziamo, sgarriamo dalle regole che normalmente gli imponiamo ed ecco che il cane ne approfitta e modifica il suo atteggiamento perché noi siamo cambiati nei suoi confronti. Ovviamente questo non vale nei confronti dei cani aggressivi in cui si cerca di ridurre l’aggressività eliminando il testosterone in circolo.
Non è vero che… se metto il termometro nel retto al cane, lo privo della sua verginità. Smettetela di ridere, è successo veramente. Proprietari che strepitano perché secondo loro se metti il termometro al cane lo ‘svergini’. Uhm, da dove iniziare? L’apparato riproduttore non è collegato all’apparato digerente, ano e vulva sono due cose distinte. E non parliamo poi dei cani maschi. Ma qui il problema non è tanto la leggenda metropolitana, quanto il non sapere neanche le basilari nozioni di anatomia.
Non è vero che… se due cani maschi simulano l’accoppiamento è perché sono gay. L’omosessualità in questo caso non c’entra nulla: si tratta di una monta gerarchica. In pratica i due cani sfruttando le stesse mosse dell’accoppiamento, stanno cercando di stabilire chi è il più dominante. A volte fanno la stessa cosa anche sulla vostra gamba: in questo caso allontanateli, siete voi il capobranco, non lui!
Leggende metropolitane su alcune malattie
Non è vero che… il cane prende i vermi se mangia la carne cruda o le scatolette. O meglio, non i vermi più comuni che intendiamo. La tenia (Dypilidium caninum) il cane di solito la prende dalle pulci, gli ascaridi dalle feci di altri cani infetti. Diverso il cane che mangia prede crude come alcuni roditori.
Non è vero che… il tartufo secco indica malattia. Questa simpatica leggenda metropolitana ha in realtà un’origine ben precisa. Nei tempi i cui il cimurro era molto diffuso, il primo sintomo immediatamente riconoscibile dal proprietario era il tartufo secco e screpolato. Ecco dunque che automaticamente all’epoca qualsiasi cane con tartufo secco era malato. In realtà il cane puà avere il tartufo secco per una miriade di motivi: si diverte a scavare nella terra, dorme con il naso sempre sotto la coda, dorme con il naso appiccicato al termosifone, ha una carenza vitaminica, il tartufo si screpola per il freddo…
Non è vero che… la vaccinazione antirabbica fa perdere il fiuto al cane. Questa leggenda nasce dal fatto che eoni fa, i primi vaccini per la rabbia non erano molto sicuri, per cui c’era il rischio a volte di scatenare la malattia. Ma i vaccini che ci sono adesso sono del tutto sicuri, sono inattivati, per cui il fiuto è salvo.
Non è vero che… non serve mettere l’antipulci al cane perché tanto sta sempre in casa. Prima di tutto, possiamo essere noi a portare in casa al cane pulci e zecche veicolandoli con scarpe e vestiti. E una volta che sono in casa si moltiplicano allegramente. E poi gli antiparassitari esterni si mettono anche per proteggere il cane dalla Lesihmaniosi, veicolata da un pappatacio: che senso ha dire che il cane è protetto perché tanto sta in casa? Io vengo costantemente punta da pappataci e zanzare in casa, voi riuscite ad impedire a qualsiasi insettino volante di entrare nella vostra casa?
Non è vero che… se il cane è avvelenato, gli do il latte e sta meglio. Ehm, il latte funziona esclusivamente per l’avvelenamento da piombo, in tutti gli altri casi non ha senso darlo, anzi, in alcuni potrei peggiorare la situazione. Questa volta la colpa è della televisione: nei vari film e telefilm fanno sempre vedere che per qualsiasi avvelenamento i protagonisti somministrano il latte, ma anche li sbagliano.
La dottoressa veterinaria Manuela risponderà volentieri ai vostri commenti o alle domande che vorrete farle direttamente per email o sulla pagina Facebook di Petsblog. Queste informazioni non sostituiscono in nessun caso una visita veterinaria.
Foto | Beverly & Pack – Fugzu – Bering Land Bridge National Preserv