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La corretta alimentazione per cani

La corretta alimentazione del cane: quanto e cosa dargli da mangiare, pregi e difetti dell'alimentazione casalinga e commerciale.

La corretta alimentazione per cani

Oggi andiamo a parlare di un argomento spinoso: qual è l’alimentazione corretta per cani? La risposta non è così facile: meglio l’alimentazione casalinga o quella commerciale? Prima di tutto dobbiamo fare alcune premesse: in questo articolo parleremo di alimentazione del cane adulto sano, che non abbia particolari patologie.

Seconda premessa è che il cane discende dal lupo: nasce come animale carnivoro, ma il contatto con l’uomo l’ha reso onnivoro. E qui troviamo subito il primo errore che la maggior parte dei proprietari compie: se il cane è onnivoro, allora può mangiare gli avanzi della tavola. Sbagliato: l’intestino del cane non è programmato per digerire la complessità dei cibi che noi mangiamo, quindi se vogliamo persistere nella strada degli avanzi, ebbene, non stupitevi se il vostro cane svilupperà forme di gastrite ed enterite cronica, malassorbimento e via dicendo.

Va da sé che qui vi fornisco alcune indicazioni generali, bisogna poi concordare con il proprio veterinario lo stile alimentare da adottare con il proprio cane a seconda delle esigenze: alimentare un chihuahua non è la stessa cosa che nutrire un alano, uno yorkshire d’appartamento avrà altre esigenze rispetto a un cane da caccia e via dicendo.

Alimentazione casalinga: pregi e difetti

Cucciolo beagle

Partiamo con l’alimentazione casalinga. Come accennavamo, molti proprietari confondono l’alimentazione casalinga con gli avanzi della tavola. E prima che possiate obiettare che una volta i cani mangiavano gli avanzi: sì, li mangiavano, ma se arrivavano a vivere cinque anni era già tanto. Questo tanto per sgombrare subito il campo da fantasiose leggende metropolitane.

Quando un veterinario vi parla di alimentazione casalinga non intende l’arrosto, il pesce fritto, il ragù e via dicendo. Con il termine alimentazione casalinga si intende un cibo preparato esclusivamente per il cane. In linea molto generale, un cane adulto dovrebbe mangiare sui 30-40 grammi per chilo di peso di cibo umido al giorno, però prendete questi valori con le molle. Ogni cane ha il suo metabolismo, per cui bisogna adattare il quantitativo al cane in questione tenendo anche conto del suo stile di vita. Questo quantitativo deve essere così ripartito: 40% di carne, 40& di pasta/riso e il resto di verdure. La carne dovrà essere bollita o ai ferri, priva di qualsiasi condimento; la pasta e il riso devono essere stracotti, quasi colla, come la mangiano i vecchietti, in modo da consentire al cane di digerirla; per le verdure vanno bene carote o zucchine lesse. A seconda dei casi può essere necessario o meno integrare questa dieta con un cucchiaino di olio di girasole o di semi al giorno, per fornire gli acidi grassi, massimo un uovo sodo alla settimana (anche qui dipende dalla taglia del cane).

I pregi dell’alimentazione casalinga sono che sai perfettamente quali materiali stai usando, non ci sono conservanti e risulta più appetibile a molti cani. Gli svantaggi dell’alimentazione casalinga sono che devi cucinare per il cane tutti i giorni, devi usare tagli buoni (non vale andare al risparmio prendendo scarti pieni di grassi o pezzi come il polmone che contengono solo cartilagine, in questo caso tanto vale fare un’alimentazione commerciale), è facilmente deperibile soprattutto quando arriva il caldo ed è difficile bilanciarla perfettamente soprattutto nei cani di grossa taglia.

Alimentazione commerciale: pregi e difetti

Cane ciotole

Per alimentazione commerciale si intendono le crocchette e le scatolette. Molti proprietari sono contrari a questi cibi, pensano che siano meno salubri, ma anche qui bisogna fare dei distinguo: ci sono marche e marche. E’ ovvio che se andiamo al risparmio comprando sottomarche piene solo di cereali, che usano farine di carne e ricche di conservanti e additivi non facciamo il bene del cane. Ma ci sono marche in cui la qualità delle materie prime è decisamente più elevata e qui ovviamente i costi salgono.

Se usiamo le scatolette, vale più o meno sempre la regola dei 30-40 grammi per chilo di peso, ma se usiamo le crocchette dobbiamo dividere questo quantitativo per tre: un etto di crocchette vale circa tre etti di scatoletta/alimentazione casalinga, perché le crocchette sono prive d’acqua. Anche qui queste indicazioni vanno prese con le molle: se do tre etti di crocchette al cane e vedo che ingrassa, magari ha il metabolismo più lento e devo ridurre. Se invece dimagrisce, magari ha il metabolismo più veloce o qualche problema di assimilazione.

I pregi delle crocchette sono che non deperiscono tanto facilmente, sono già pronte e quelle di buona marca sono perfettamente bilanciate. I contro sono che molti cani non le gradiscono, specie se hanno assaggiato il cibo casalingo e che molte sono ricche di conservanti, quindi qui bisognerà scegliere con oculatezza.

Cibi vietati

Ovviamente ci sono dei cibi vietatissimi al cane e non parlo di alimenti che possono dare un po’ di diarrea transitoria, parlo di cibi che possono danneggiare il cane in maniera grave. Dal punto di vista del veterinario, ho notato come molti proprietari prendano sotto gamba queste indicazioni, quasi increduli del fatto che dei cibi possano provocare danni così terribili all’organismo del cane, francamente non mi spiego questo fatto.

Comunque sia, ecco i cibi da non dare al cane:

  • avanzi della tavola di qualsiasi natura e genere (poi non cascate dalle nuvole se al cane viene la diarrea emorragica dopo che si è mangiato cotechino, salame, pandoro e quanto altro: sì, in questi casi è stato il cibo non corretto a provocare tutti questi guai, non il cambio di stagione o altro)
  • sughi, fritti, ragù e affini
  • cioccolato (è un veleno per il cane)
  • leguminose (provocano flatulenza)
  • patate (troppo ricche di amidi, si prescrivono nella dieta solo in situazioni particolari)
  • cipolle e aglio (causano una forma di anemia emolitica potenzialmente fatale)
  • ossa (il primo che ribatte che gliele dà al cane e non è mai successo niente, è ufficialmente invitato a vedere lo svuotamento manuale di un cane in blocco intestinale da ossa o ad assistere a un intervento di enterectomia per asportazioni delle suddette o a un intervento di perforazione intestinale: sono sicura che cambierete idea nel giro di tre secondi!)
  • funghi
  • uva e uvetta
  • dolci di qualsiasi tipo e genere (a meno che non vogliate poi essere responsabili del diabete mellito del vostro cane)
  • alcolici

Frequenza dei pasti

Ultimo argomento è come somministrare i pasti al cane. L’ideale in un cane adulto sarebbe fargli fare un minimo di due pasti, uno al mattino e uno alla sera o anche tre, l’importante è non superare le dosi giornaliere consigliate. Se il cane deve mangiare trecento grammi di cibo al giorno, che ne mangi centocinquanta al mattino e centocinquanta alla sera o cento al mattino, cento a pranzo e cento a cena, sempre trecento fa in totale. Ecco gli errori più comuni che si fanno:

  • dare un giorno la pasta e un giorno la carne: qualche proprietario ritiene corretto dare un giorno i carboidrati e un giorno le proteine, ma è sbagliato. Ad ogni pasto del cane devono essere presenti sia carboidrati che proteine
  • cambiare continuamente marca e proteina: c’è questa credenza diffusa, difficile da superare, che il cane deve continuamente cambiare marca o gusto, altrimenti si annoia. Tuttavia questo è un concetto umano. Se non vogliamo trovarci di fronte a continue enteriti, mal digestioni, allergie alimentari, il trucco è semplice: trovo un cibo che al cane piace, di buona qualità, che non gli provoca vomito e diarrea, gli mantiene un pelo lucido e continuo sempre con quello. I guai me li cerco quando continuo a saltellare da una parte e dall’altra. Non temete, se il cane non rifiuta il cibo, non si è stancato. Se si stuferà sempre di quell’alimento, allora solo quando smetterà di mangiarlo, lo cambieremo
  • lasciare sempre il cibo a disposizione: per un motivo più che altro di tipo educativo, non va lasciata la ciotola del cibo sempre a disposizione. Questo perché il cane deve capire che siete voi ad avere il controllo sul cibo, non lui. Avete presente quei cani che questo non lo vogliono, l’altro non lo mangiano, vogliono essere imboccati e via dicendo? Ebbene, di solito il proprietario gli lascia sempre la ciotola a disposizione. No, la mattina gli date la ciotola, vi allontanate, gli date 10-15 minuti di tempo e se ha fame, mangia. Altrimenti la ciotola va via e viene ripresentata al pasto successivo. Ovviamente non devono essere allungati cibi fuori pasto: se il cane capisce che facendo un po’ di capricci, ottiene del cibo più buono, avete finito di vivere
  • dare cibo dal tavolo: mai dare il cibo dal tavolo al cane. Oltre al fatto che il cibo dal tavolo è stra condito e quindi equiparabile agli avanzi di cui sopra, ricordatevi che il capobranco mangia per primo e gli altri stanno a guardare. Dandogli del cibo dal tavolo, automaticamente eleggete il cane al rango di capobranco
  • dare un solo pasto al giorno: per i cani di grossa taglia, dare un solo pasto al giorno è un invito a nozze a sviluppare la sindrome della dilatazione/torsione dello stomaco. Per i piccola taglia significa costringere lo stomaco al digiuno per 24 ore, con conseguente iper produzione di succhi gastrici che può causare vomito e abbuffata veloce all’ora del pasto. E sconsiglio anche di far fare due pasti suddivisi fra pranzo e cena: il problema così facendo è che fra la cena e il pranzo successivo passano troppe ore
  • non lasciare acqua sempre a disposizione: non so perché c’è qualche proprietario convinto che non bisogna lasciare l’acqua a disposizione al cane. Falso: la ciotola dell’acqua del cane deve sempre essere accessibile e piena di acqua fresca. Come vi sentireste voi se aveste sete e vi venisse impedito di bere?

La dottoressa veterinaria Manuela risponderà volentieri ai vostri commenti o alle domande che vorrete farle direttamente per email o sulla pagina Facebook di Petsblog. Queste informazioni non sostituiscono in nessun caso una visita veterinaria.

Foto | TobyotterAnn DabneyExfordy

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