Il “sovrapprezzo” per il cane guida
Ingresso rifiutato a cane guida in un hotel di Belluno
E ci risiamo. Prima ci pavoneggiamo di essere il paese più bello e ospitale del Mondo e poi? Poi ci capita di leggere notizie come quella della donna non vedente e del suo cane guida.
In breve: la donna, originaria di Venezia, aveva deciso di passare le vacanze di Natale in montagna, in una località del bellunese. Si è preoccupata di cercare un hotel dove venissero ammessi i cani (anche se sappiamo tutti che i cani guida sono ammesi ovunque). Acquistato il pacchetto del soggiorno tramite un sito internet, la donna ha contattato la struttura alberghiera per comunicare le date di permanenza e che, insieme a lei e al marito, ci sarebbe stata anche Lara, il labrador che le fa, appunto, da cane guida.
Linterlocutore dall’altra parte della linea le ha comunicato che, vista la presenza del cane, le sarebbe stato addebitato un supplemento giornaliero di nove euro per le pulizie e che, per non “turbare” gli altri ospiti della struttura, la colazione le sarebbe stata servita in una stanza a parte. Ovviamente la signora ha chiesto di parlare don il Direttore dell’hotel e ha fatto presente che esiste una legge (oramai dal 1986) ben chiara sull’accesso dei cani guida in qualsiasi luogo e ha detto che avrebbe anullato la prenotazione. Il direttore dell’hotel, dal canto suo, ha chiesto anche i soldi della penale per l’annullamento. Dopo tutto questo è partita, da parte della signora, una denuncia per discriminazione.
Potete immaginare il clamore mediatico sollevato da questa diatriba. Ovviamente il direttore dell’albergo si è detto dispiaciuto dell’accaduto, ha ammesso la propria ignoranza riguardo la legge (pur non essendo una legge proprio nuova visto che è in vigore da venticinque anni) e offerto un soggiorno gratuito (vincolato dal ritiro della denuncia da parte della signora veneziana). Purtroppo, riguardo molte cose, non siamo ancora il Paese civile che pensiamo di essere.