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Triadite nel gatto: IBD, pancreatite e colangioepatite

Si sente spesso parlare di triadite nel gatto, ma di che malattia si sta parlando? In realtà è un’associazione di tre patologie: IBD, pancreatite e colangioepatite.

Triadite nel gatto: IBD, pancreatite e colangioepatite

La triadite è una patologia molto frequente nei nostri gatti, anzi, più che di una patologia bisogna parlare di un quadro clinico in quanto è una forma in cui il gatto presenta in contemporanea tre patologie: la IBD, la pancreatite e la colangioepatite. Queste tre malattie possono presentarsi anche singolarmente, non è detto che se un gatto ha l’IBD debba avere per forza anche la pancreatite o la colangioepatite, un gatto può avere pancreatite e colangioepatite senza avere IBD, sono possibili tutte le combinazioni di queste tre malattie. Tuttavia quando si presentano tutte e tre insieme ecco che si parla di triadite. Vediamo ora brevemente queste tre malattie.

IBD

La malattia infiammatoria intestinale del gatto, nota più semplicemente con l’acronimo IBD (dall’inglese Inflammatory Bowel Disease), è una delle tre patologie che compongono la triadite. Si tratta di un’infiltrazione idiopatica della parete gastrointestinale ad opera di cellule infiammatorie. Si sta ancora discutendo parecchio sulla causa di questa malattia, probabilmente si tratta o di una risposta immunitaria normale ad uno stimolo esagerato o di una risposta anormale ad uno stimolo normale, ma prolungato nel tempo.

La diagnosi di questa infiammazione intestinale cronica, che si manifesta sia a livello del piccolo che del grosso intestino che dello stomaco, deriva prima di tutta dall’esclusione di tutte le altre malattie infiammatorie classiche gastrointestinali, come errori nella dieta, intolleranze, batteri, parassiti e tumori e solo dopo aver fatto un esame istologico della mucosa.

I sintomi sono quelli di una diarrea cronica che dura da almeno tre settimane, con fasi di miglioramento alternate a riacutizzazioni. A volte si ha vomito, ma solo nelle forme che coinvolgono stomaco e piccolo intestino. La terapia si basa sulla scelta di una dieta apposita, sulla somministrazione in fase acuta di antibiotici, sulla somministrazione di cortisonici e di budenoside, talvolta sull’uso di immunosoppressivi e di probiotici. Occhio che è una patologia cronica, quindi ai primi segni di miglioramento non si può cominciare a nutrire il gatto con tutto quello che capita a tiro, bisogna essere costanti nella terapia.

Pancreatite

La pancreatite è un’infiammazione del pancreas, classificata in forme acute o croniche. Spesso è associata a colangioepatite, visto e considerato che lo sbocco del dotto pancreatico e della cistifellea sono contigui e che quindi l’infiammazione di un organo si estende facilmente a quello vicino. Spesso la causa della pancreatite è idiopatica, ovvero non si riesce a risalire alla causa e ancora oggi non è chiaro se ripetuti episodi di pancreatite acuta possano portare ad una pancreatite cronica.

Alcune cause di pancreatite nel gatto sono:

Spesso la pancreatite cronica del gatto viene inserite nella triadite in quanto si ha anche la contemporanea presenza di IBD e colangioepatite. Cosa che invece non avviene nel cane, anche se nei cani si ha IBD insieme a pancreatite.

Colangioepatite

La terza malattia che compone la triadite del gatto è la colangioepatite, ovvero un’infiammazione delle vie biliari, della cistifellea e del tessuto epatico. E’ una delle malattie più comuni nel gatto, all’inizio i sintomi sono scarsi e poco evidenti, ma man mano che passa il tempo diventano più gravi.

Fra le principali cause di colangioepatite nel gatto ricordiamo:

  • infezioni batteriche
  • pancreatite
  • Toxoplasmosi
  • FIP
  • Salmonellosi
  • Colecistite (infiammazione della cistifellea)
  • Calcoli biliari
  • IBD
  • Nefrite cronica

I sintomi di una colangioepatite sono febbre, perdita di peso e di appetito, vomito, diarrea, ittero, abbattimento, ascite, encefalopatia epatica con cecità e crisi convulsive.

La dottoressa veterinaria Manuela risponderà volentieri ai vostri commenti o alle domande che vorrete farle direttamente per email o sulla pagina Facebook di Petsblog. Queste informazioni non sostituiscono in nessun caso una visita veterinaria.

Foto | Keksylein

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