Inquinamento da mascherine: la brutta avventura del falco pellegrino
Il triste caso del falco pellegrino con le zampe impigliate in una mascherina usa e getta.
L’inquinamento da mascherine colpisce ancora: nei giorni scorsi è stato avvistato un falco pellegrino con le zampe impigliate in una mascherina gettata a terra. Ad immortalare la scena è stato il fotografo Steve Shipley, di Driffield, il quale ha avvistato il giovane falco mentre si trovava sulla costa dello Yorkshire. Shipley ha raccontato che è stato molto triste vedere quel giovane esemplare lottare per liberare le sue zampe. Tutto perché qualcuno non è riuscito a smaltire correttamente una semplice mascherina.
Anche questa volta non possiamo che condannare un comportamento tanto odioso e, insieme a Shipley, esortare le persone a prestare maggiore attenzione. Le mascherine ci aiutano a proteggerci dal rischio di contagio da coronavirus, e il minimo che possiamo fare in una situazione come quella che si è creata è evitare di danneggiare altre specie viventi, come gli uccelli e in generale la fauna selvatica.
Il fotografo ha avvistato l’uccello alcuni giorni fa, ed assicura che alla fine è riuscito a liberarsi dalla mascherina. Se così non fosse stato, il falco pellegrino avrebbe avuto difficoltà a cacciare e trovare da mangiare e molto probabilmente sarebbe andato incontro alla morte. La foto è stata condivisa anche su Facebook dallo stesso Shipley.
Un portavoce della Royal Society for the Protection of Birds ha commentato l’accaduto:
Tutto ciò è incredibilmente deludente da vedere. Abbiamo tutti la responsabilità di proteggerci, e dobbiamo assicurarci di smaltire le mascherine e tutti gli altri tipi di rifiuti in modo corretto e responsabile. Non farlo è un pericolo non solo per le persone, ma come vediamo in questo caso anche la nostra fauna selvatica.