Storia di un cane ricercato da Hitler
Nel periodo in cui il Nazionalsocialismo governava nessuno era al sicuro, nemmeno i cani. Jackie, un meticcio, era ricercato nientemeno che dal Ministro degli Esteri del Partito Nazista perchè era capace di sbeffeggiare il saluto a braccio teso tanto caro alla gente del führer. La cosa non era affatto presa sottogamba poichè, quando il governo […]
Nel periodo in cui il Nazionalsocialismo governava nessuno era al sicuro, nemmeno i cani. Jackie, un meticcio, era ricercato nientemeno che dal Ministro degli Esteri del Partito Nazista perchè era capace di sbeffeggiare il saluto a braccio teso tanto caro alla gente del führer. La cosa non era affatto presa sottogamba poichè, quando il governo inizio la ricerca del cane, la guerra era in pieno svolgimento e l’inizio della campagna di Russia era a sole due settimane. Jackie era di una signora tedesca, scappata in Finlandia e particolarmente ostile al regime. Aveva addestrato Jackie ad alzare la zampa appena sentiva il nome “Hitler”.
Un affronto inaccettabile per i seguaci del führer che vedevano in quel mucchio di pulci, oltretutto Jackie non era nemmeno un cane di razza, un oltraggio alla gloria del cancelliere tedesco. Il padrone di Jackie, però, ha passato non pochi guai a causa della strana abitudine del suo amico. E’ stato interrogato e ha dovuto ammettere che Jackie aveva fatto quel gesto solo qualche volta molti anni prima, ancor prima dell’avvento del Partito Nazista. La storia si conclude bene. Nessun processo per Jackie e un pugno di mosche in mano ai nazionalsocialisti.