Insufficienza pancreatica nel cane, cause, sintomi, diagnosi, terapia e dieta
Qualche tempo fa avevamo parlato della pancreatite nel cane, distinguendola dall’insufficienza pancreatica. Oggi andremo a trattare quest’ultima. Il nome della malattia ci dice già direttamente di cosa si tratta: il pancreas esocrino non è in grado di produrre gli enzimi digestivi che servono per digerire gli alimenti. Quando l’85% degli acini pancreatici, l’unità funzionale del pancreas, perde questa capacità, ecco che compaiono i sintomi.
Mentre un tempo si pensava che un singolo attacco di pancreatite acuta o ripetuti attacchi di pancreatite cronica potessero portare alla lunga a un’insufficienza pancreatica, adesso si è visto che non è proprio così.
Cause
Come abbiamo accennato, la pancreatite non è la causa primaria dell’insufficienza pancreatica. Si è visto che come eziologia predominano le atrofie degli acini pancreatici ereditarie, tipiche per esempio del pastore tedesco o le malefiche forme idiopatiche, ovvero senza causa apparente e che possono insorgere anche in età adulta. Nel gatto, invece, l’insufficienza pancreatica è rara.
Nei cani in cui si ha insufficienza pancreatica, spesso si ha anche una concomitante atrofia dei villi intestinali e il tutto concorre a una mala digestione e un maleassorbimento. A questo aggiungete poi le frequenti complicanze batteriche e il quadro è presto chiaro.
Sintomi
Questi sono i sintomi più comuni di insufficienza pancreatica:
- perdita di peso
- appetito da normale a vorace
- pica (ingestione di materiali normalmente non commestibili)
- coprofagia (ingestione di feci)
- feci normali o molli e voluminose o di colore grigiastro
- mantello opaco e scadente
- macchie oleose intorno alla zona perianale, causate dalla steatorrea (presenza di materiale lipidico nelle feci)
Normalmente gli animali che vengono colpiti da insufficienza pancreatica sono affamati, vivaci e vigili, ma appaiono terribilmente magri e denutriti. In rarissimi casi sono stati segnalati casi di torsione mesenterica da alterata motilità intestinale, provocante la morte dell’animale. Ma si è trattato di casi veramente sporadici.
Diagnosi
Un cane o un gatto sospetto per insufficienza pancreatica, dopo aver fatto gli esami di base (emocromo e biochimico completo, esami delle feci ripetuti per escludere parassitosi intestinali e delle urine, ecografia addominale), dovrebbe effettuare un esame che valuti il TLI (aggiungendo anche il test per valutare i folati e la vitamina B12 per escludere altre patologie a carico del piccolo intestino): dopo 12 ore di digiuno, si valutano i livelli di TLI nel sangue. Se sono al di sotto di una certa soglia, ecco che si può parlare di insufficienza pancreatica. Il digiuno in questo caso deve essere rigoroso, perché le proteine presenti negli alimenti influenzano pesantemente il risultato.
Terapia e cura
La terapia di un’insufficienza pancreatica in realtà è semplice: bisogna aggiungere a vita nell’alimento del cane o del gatto, per ogni pasto che fa, una determinata dose di enzimi pancreatici. In pratica gli diamo quello che gli manca. Unico neo: gli enzimi pancreatici per uso umano, dai costi contenuti, non funzionano sui nostri pet, bisogna ricorrere a quelli uso veterinario che costano parecchio. Inoltre bisogna entrare nell’ottica che molto probabilmente la somministrazione dovrà essere a vita.
Ovviamente andranno trattate tutte le complicanze secondarie: infezioni batteriche, gastriti e via dicendo. Se gli enzimi pancreatici funzionano, i risultati si dovrebbero vedere già nel giro di pochi giorni. In caso contrario, bisognerà associare anche una dieta specifica, cosa che è possibile fare sin dall’inizio per ottenere risultati più sicuri.
Dieta
Se hai un pancreas che per qualche motivo ha deciso di non produrre enzimi pancreatici, non puoi mangiare quello che vuoi. O meglio: puoi farlo, ma poi non bisogna lamentarsi che la terapia non funziona. Troppo spesso capita di vedere cani che fanno tutta la terapia corretta, ma che poi vengono alimentati con cibi non corretti e quindi proteste relative per il non funzionamento della cura: la soluzione è semplice, se il cane mangia il cibo giusto, migliora, altrimenti no.
In questi casi vengono consigliate diete commerciali specifiche, a basso contenuto di grassi e altamente digeribili, a cui in alcuni casi si aggiungono trigliceridi a media catena o vitamine, starà al vostro veterinario giudicare cosa fare a seconda del singolo caso.
La dottoressa veterinaria Manuela risponderà volentieri ai vostri commenti o alle domande che vorrete farle direttamente per email o sulla pagina Facebook di Petsblog. Queste informazioni non sostituiscono in nessun caso una visita veterinaria.
Foto | Ex_Magician – Tobyotter – PetsitUsa Pet Sitter Directory – Garryknight – Bods