Aborto nella cagna e nella gatta: cause e sintomi
Oggi andremo a parlare di aborto nella cagna e nella gatta. Da cosa è provocato? Quali sono le cause? E quali sono i sintomi?
Prima di andare a vedere quali possano essere le cause di un aborto in una cagna o in una gatta e quali possano essere i sintomi, ecco che bisognerebbe capire cosa sia un aborto. Per definizione è l’interruzione spontanea o indotta della gravidanza con espulsione del prodotto del concepimento. Questa interruzione della gravidanza può avvenire in qualsiasi momento della gravidanza: se avviene molto precocemente, allora si può avere anche un riassorbimento embrionale, ma se avviene tardivamente ecco che assistiamo all’espulsione di feti a vario grado di sviluppo, morti di solito e che presentano macerazione, lisi o mummificazione. Talvolta questi feti possono essere vivi, ma incapaci comunque di sopravvivere all’esterno.
Che cos’è l’aborto spontaneo
L’aborto spontaneo lo dice il nome stesso, avviene spontaneamente, quindi non è stato indotto farmacologicamente. Le cause più comuni sono (ma ce ne sono tantissime):
- alterazioni genetiche
- cause immunologiche
- gravi malformazioni
- problemi placentari
- malattie croniche della madre (per esempio diabete o gravi malattie cardiache)
- malattie genitali (per esempio tumori dell’uterno, piometra…)
- infezioni batteriche (brucella, micoplasmi, ureoplasmi)
- infezioni virali (cimurro, Herpesvirus, FIV, FeLV…)
- infezioni protozoarie (toxoplasmosi, neospora…)
- malattie endocrine (ipotiroidismo, problemi ovarici…)
- malnutrizione
- traumi
- stress
- cause iatrogene (a seguito di ingestione di cortisonici, chemioterapici, estrogeni, prostaglandine, antiprolattinici)
Per quanto riguarda i sintomi dell’aborto spontaneo potrebbero essere assenti se la gravidanza si interrompe subito alle prime fasi e se c’è riassorbimento fetale, mentre se avviene tardivamente possiamo vedere:
- espulsione di feti a diverso stadio di sviluppo e conservazione
- scolo vulvare da mucoso a purulento a emorragico (in questo caso avremo anche febbre, anoressia, abbattimento…)
Che cos’è l’aborto indotto
Per aborto indotto si intende l’interruzione della gravidanza su precisa richiesta del proprietario per diverso motivo:
- gravidanze non desiderate (magari in femmine troppo anziane o troppo giovani, accoppiamento con maschi sbagliati, eccessiva sproporzione fra maschi e femmina, femmina malata…)
- gravidanza con patologie (piometra, ipocalcemia, eclampsia, torsione dell’utero, rottura dell’utero, tossicosi gravidica…)
Per quanto riguarda l’induzione dell’aborto nella cagna, si può o optare per una terapia farmacologica o per una chirurgia. La chirurgia ovviamente è definitiva: si asportano utero e ovaie e quella cagna non potrà più partorire. Per ovvi motivi, i veterinari preferiscono eseguire questo tipo di intervento nelle fasi precoci della gravidanza, possibilmente non due giorni prima del parto con cuccioli totalmente formati.
Per quanto riguarda la terapia farmacologica, c’è un farmaco che in teoria si può iniettare per due giorni consecutivi nella cagna di cui si sia sicuri di un accoppiamento indesiderato fino al 45esimo giorno, anche se la maggior parte dei veterinari consiglia di farlo decisamente prima perché fatto così tardivamente potrebbe provocare l’espulsione del feto, cosa mai bella da vedere e anche la montata lattea. Il farmaco ha un certo costo e deve essere seguito a una ventina di giorni di distanza da un’ecografia di controllo: a volte capita che non funzioni proprio correttamente e che quindi la gravidanza sia andata avanti lo stesso. Inoltre bisogna controllare che non si siano sviluppate infezioni uterine, cosa probabile soprattutto con interruzioni di gravidanza in stadi avanzati della gestazione.
La dottoressa veterinaria Manuela risponderà volentieri ai vostri commenti o alle domande che vorrete farle direttamente per email o sulla pagina Facebook di Petsblog. Queste informazioni non sostituiscono in nessun caso una visita veterinaria. Ricordiamo che Petsblog non fornisce in nessun caso e per nessun motivo nomi e/o dosaggi di farmaci.
Foto | Sofi