Epilessia nei cani: cause, sintomi, diagnosi e cura
Epilessia nei cani: cause, sintomi, diagnosi e cura delle convulsioni.
Oggi andiamo a vedere l’epilessia, scoprendone cause, sintomi, diagnosi e cura e per questo dobbiamo ringraziare Maria che su Facebook ci ha chiesto di parlare di tale argomento. Prima di tutto andiamo a vedere cosa sia l’epilessia. Si tratta di una condizione neurologica caratterizzata da convulsioni ricorrenti, ma non associata a patologie intracraniche progressive. In realtà spesso si usano impropriamente i termini convulsione ed epilessia come se fossero sinonimi, ma tecnicamente non lo sono.
Molto probabilmente sono parecchi i cani che soffrono di crisi convulsive o di epilessia, più di quanti immaginiamo, solo che non è detto che sempre vediamo le crisi. Se per esempio il cane ha una crisi quando siamo fuori al lavoro, ha tutto il tempo di riprendersi prima del nostro rientro a casa e non è detto che si trovino sempre i segni delle crisi.
Cause
Partiamo dalle convulsioni, in cui vengono distinte cause extracraniche e cause intracraniche. Fra le prime troviamo di sicuro tossine e disordini metabolici fra i più svariati, fra cui ipoglicemia, epatopatie, ipocalcemia, iperlipoproteinemia, iperviscosità del sangue, disordini elettrolitici (praticamente fra i sintomi di qualsiasi alterazione degli elettroliti ci possono essere le convulsioni), uremia in stadio terminale. Se invece andiamo invece a vedere le cause intracraniche, troviamo le malformazione congenite come l’idrocefalo e la lissencefalia (in pratica il cervello è formato da una serie di pieghe: nel lissencefalo invece è liscio), tumori, malattie infiammatorie come la meningoencefalite granulomatosa, l’encefalomielite del carlino, la poliencefalomielite felina, vasculopatie come emorragie o infarti, l’epilessia acquisita, la carenza di tiamina e la malattia da accumulo lisosomiale. Insomma, tutta una serie di malattie brutte per intenderci.
Se invece andiamo a vedere l’epilessia, viene definita come una sindrome caratterizzata da convulsioni ricorrenti però non associate alla presenza di malattie progressive intracraniche. Anche qui può essere provocata da disordini ereditari, definita idiopatica o primaria oppure potrebbe essere il risultato di un danno cerebrale che si è lasciato dietro dei residui, magari una vecchia intossicazione. E in questo caso si parla di epilessia acquisita.
Sintomi
Per quanto riguarda i sintomi che accompagnano un attacco di convulsione, ne aveva già parlato ottimamente Paola in questo post. Aggiungiamo solo che la maggior parte delle convulsioni nel cane e nel gatto sono di tipo tonico-clonico, quindi alternano momenti di contrazione a momenti di rilassamento muscolare. Spesso la crisi vera e propria viene preceduta da quella che è chiamata aura. Le persone che soffrono di convulsioni spesso dicono di sentire odori particolari prima dell’arrivo della crisi vera e propria. I cani, invece, potrebbero essere più agitati, chiedono rassicurazioni continue o si vanno a nascondere. A seguito dell’episodio di convulsioni vero e proprio che normalmente dura pochi minuti si ha una fase postaccessuale, con disorientamento, barcollamento, incapacità di coordinare i movimenti, che possono diventare compulsivi e anche cecità.
Se andiamo a vedere l’epilessia vera e propria, la maggior parte delle volte, specie nei cani di grossa taglia, avremo i sintomi convulsivi sopra descritti. Tuttavia in alcuni casi si potrebbe assistere a crisi più leggere, con tremori, assenza della perdita di conoscenza, il cane che fissa il vuoto e non risponde agli stimoli o che va a mettersi con la testa in un angolo. Queste sarebbero le crisi che in umana vengono definite ‘piccolo male’, mentre la crisi convulsiva vera e propria con perdita di conoscenza, tremori, contrazioni tonico-cloniche, perdita di urina e feci, scialorrea vengono definite ‘grande male’.
Diagnosi
Da quanto abbiamo detto per le cause, si evince che la diagnosi non è poi così semplice. Ci sono tantissime cause che possono provocare crisi convulsive, il che vuol dire che per arrivare a una diagnosi bisognerà fare parecchi esami di controllo. Di sicuro sarebbe ottimale effettuare una visita neurologica completa a seguito della quale, probabilmente, verranno richiesti una serie di esami del sangue (fra cui emocromo, biochimico completo, acidi biliari pre e post prandiali, ammoniemia, test per le malattie da zecche, elettroliti completi, elettroforesi), verrà scrupolosamente controllato il cuore, potrebbe essere richiesta un’ecografia addominale, esame delle urine e delle feci, fino ad arrivare a TAC e risonanza magnetica, con annesso esame del liquor.
E non pensiate che dopo tutti questi esami si riesca sempre ad arrivare ad una diagnosi: se si tratta di epilessia idiopatica, che normalmente colpisce i cani fra i 6 mesi e i 3 anni, tutti questi esami saranno perfetti.
Terapia
La terapia e la cura dell’epilessia del cane presuppongono prima di tutti che si siano escluse malattie metaboliche o disordini elettrolitici vari. Se in pratica tutto è nella norma, con esami perfetti, allora la terapia dipenderà dalla gravità e dalla frequenza delle crisi. Normalmente la cura si basa sulla somministrazione di anticonvulsivanti che, badate bene, non curano la malattia, ma tengono i sintomi sotto controllo. Tuttavia questi anticonvulsivanti sono alquanto pesanti per il fegato e una volta iniziati non possono essere interrotti, pena la riacutizzazione delle crisi, per cui normalmente vengono prescritti quando le crisi sono molto frequenti. Una crisi leggera al mese, per esempio, normalmente non si tratta, a meno che il veterinario non giudichi che in quel particolare caso sia necessario.
Se invece salta fuori una malattia da zecca, un disordine elettrolitico, una forma infiammatoria, allora andrà prima trattata quella e se poi residuano comunque delle crisi convulsive periodiche, starà al veterinario insieme al proprietario stabilire la gravità e se sia o meno il caso di trattare con anticonvulsivanti.
La dottoressa veterinaria Manuela risponderà volentieri ai vostri commenti o alle domande che vorrete farle direttamente per email o sulla pagina Facebook di Petsblog. Queste informazioni non sostituiscono in nessun caso una visita veterinaria.
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