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Boss, il cane antidroga minacciato di morte dai narcotrafficanti

Un cane antidroga minacciato di morte dai narcos di Rio. Su Petsblog la storia di Boss, labrador dal fiuto imbattibile.

Boss, il cane antidroga minacciato di morte dai narcotrafficanti

Dobbiamo sparare a quel maledetto cane!

Sono le minacce intercettate dalla polizia brasiliana rivolte dai narcotrafficanti di Rio de Janeiro a Boss, un cane antidroga che da anni, insieme ad altri 67 cani, aiuta gli agenti a scovare quintali e quintali di sostanze stupefacenti. Il suo fiuto è infallibile e non c’è nascondiglio in grado di restare tale se Boss è nei paraggi.

Ecco perché i narcos vogliono ucciderlo, un risentimento violento che è aumentato a dismisura dopo l’ennesima retata in cui i narcotrafficanti hanno perso 300 chili di cannabis, individuati da Boss. Da lì è partito l’ordine Target brownie (fare fuori quello marrone), con un chiaro riferimento al colore del pelo del cane, l’agente a quattro zampe più temuto dai narcos.

A raccontarci la sua storia è il DailyMail. Gli agenti assicurano che faranno di tutto per proteggere Boss. Il labrador dal mantello scuro, che ha cinque anni, verrà protetto da ben nove agenti che lo accompagneranno nelle operazioni e gli faranno scudo contro possibili imboscate dei narcotrafficanti. La squadra di cui fa parte Boss ci tiene a precisare, infatti, che in 55 anni di impiego dei cani nelle operazioni, nessun animale è stato ucciso o ferito.

D’altra parte, è impensabile per gli agenti rinunciare a Boss: oltre che un fedele amico, il suo fiuto è un’arma potente non soltanto contro i trafficanti di droga, ma anche contro le organizzazioni criminali che contrabbandano armi ed altri ordigni. I cani, del resto, fiutano persino i tumori. Boss, come spiega il tenente Daniel Resende, a capo dell’unità operazioni cinofile, è uno dei loro migliori agenti a quattro zampe ed ogni giorno fiuta le strade più pericolose della città, fornendo un valido contributo alle indagini.

Senza il suo fiuto gli agenti impiegherebbero giorni e giorni per localizzare la droga nei covi dei narcotrafficanti. Insieme a Boss, nelle giornate lavorative che durano circa sei ore, c’è la compagna e collega Bombom. In tutto il cane ha aiutato a identificare quasi due tonnellate di stupefacenti nell’arco di un solo anno e per questo è stato premiato. Ovviamente, dopo ogni giorno intenso, c’è un giorno dedicato al riposo ed a eventuali cure. Il giorno dopo Boss è pronto per tornare in servizio a combattere il crimine.

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