Direttiva sulla vivisezione: se il popolo si ribella ai suoi rappresentanti
Vi avevamo parlato giovedì scorso della nuova direttiva del Parlamento Europeo per quanto riguarda la vivisezione a scopo scientifico. La direttiva è passata nonostante emendamenti presentati e non considerati e molti europarlamentari contrari. Le reazioni indignate della gente non hanno tardato certo a farsi sentire e lo hanno fatto utilizzando lo strumento più conosciuto e […]
Vi avevamo parlato giovedì scorso della nuova direttiva del Parlamento Europeo per quanto riguarda la vivisezione a scopo scientifico. La direttiva è passata nonostante emendamenti presentati e non considerati e molti europarlamentari contrari. Le reazioni indignate della gente non hanno tardato certo a farsi sentire e lo hanno fatto utilizzando lo strumento più conosciuto e diretto che ci sia oggi in circolazione: Facebook. Sul social network è partita una campagna d’informazione facendo nomi e cognomi di tutti i parlamentari che avevano votato a favore della direttiva ed è accaduto quanto loro, forse, non si aspettavano.
I profili dei parlamentari sono stati presi d’assalto da chi vuole far sentire la voce di chi voce non ne ha. Sul profilo dell’On. Gardini (cit. “purtroppo, la ricerca sugli animali resta fondamentale e non esistono ancora alternative”), di Mario Pirillo, di Vittorio Prodi e di tutti gli altri europarlamentari favorevoli alla direttiva sono apparse immagini terribili di cani e gatti sottoposti alla vivisezione e una serie di insulti. Molti profili sono “fake” o semplicemente pagine dedicate ma il messaggio, nel suo complesso, è decisamente chiaro. Tra chi si fa negare e chi prova a mettere delle pezze a quanto accaduto l’unica cosa sicura è che in quella decisione ci sono affari poco chiari e che, alla fine, a pagare sarà sempre chi non può far sentire la propria voce.