Petsblog Tartarughe L’abbandono riguarda anche le tartarughe

L’abbandono riguarda anche le tartarughe

Nel nostro post sulle divergenze di opinioni sull’effettiva diminuzione degli abbandoni veniva discusso il fatto che gli abbandoni non erano diminuiti ma si erano “spostati” su specie animali diverse dai cani. Un’ulteriore testimonianza di questa cosa arriva dall’AIDAA tramite le pagine di Nova Firenze. Lorenzo Croce, presidente dell’associazione animalista, ha lanciato l’allarme riguardo al sempre […]

L’abbandono riguarda anche le tartarughe

Nel nostro post sulle divergenze di opinioni sull’effettiva diminuzione degli abbandoni veniva discusso il fatto che gli abbandoni non erano diminuiti ma si erano “spostati” su specie animali diverse dai cani. Un’ulteriore testimonianza di questa cosa arriva dall’AIDAA tramite le pagine di Nova Firenze. Lorenzo Croce, presidente dell’associazione animalista, ha lanciato l’allarme riguardo al sempre più frequente abbandono delle tartarughe d’acqua. Nell’ultimo anno, secondo le stime, sono stati abbandonati 35000 esemplari creando grossi problemi all’ecosistema visto che le tartarughe crescono, diventano aggressive e voraci.

Se decidete di prendere un animale pensateci cento volte. Anche se non è un cane o un gatto, è pur sempre un essere vivente che ama e soffre come gli altri. Non importa se non scodinzola o non fa le fusa e il suo corpo non è coperto di peli ma di piume o squame. L’abbandono è un crimine. Informatevi bene sull’animale che intendete prendere. Se volete, ad esempio, una tartaruga sappiate che, le specie più comunemente vendute nei negozi, crescono, e anche molto. Se non siete disposti a trovarvi un guscio di 20cm di diametro che gira per casa è meglio desistere.

Foto| Flickr

Seguici anche sui canali social

Ti potrebbe interessare

Cosa mangiano le tartarughe d’acqua
Tartarughe

Sapere cosa mangiano le tartarughe d’acqua è molto importante, per assicurare al tuo animale domestico un’alimentazione adeguata e prevenire lo sviluppo di malattie gravi o persino mortali. In base al diverso tipo di tartaruga – carnivora, erbivora o onnivora – bisognerà stabilire un menu ad hoc, da valutare con l’aiuto di un veterinario esperto in rettili.