Anche il camoscio dell’appennino rischia l’estinzione
Anche il camoscio appenninico rischia l’estinzione: gli esperti lanciano l’allarme.
Anche il camoscio appenninico rischia l’estinzione.
Probabilmente entro 50 anni il numero di esemplari appartenenti a questa specie potrebbe ridursi significativamente. a spiegarlo sono stati i membri dell’Università di Siena e dell’Università di Pavia, i quali hanno condotto uno studio proprio nell’habitat storico del camoscio appenninico, ovvero il Parco Nazionale dell’Abruzzo.
Tramite i loro esami, gli esperti sono giunti alla conclusione che entro il 2070 si registrerà una forte riduzione del numero di esemplari appartenenti a questa specie. Il motivo è presto detto, ed è sempre lo stesso. L’aumento delle temperature sta cambiando l’habitat naturale di questa e di molte altre specie animali, mettendo a dura prova le loro capacità di sopravvivenza.
Le montagne sono habitat fortemente stagionali, che richiedono adattamenti speciali per gli animali selvatici e la dinamica della popolazione degli erbivori di montagna è in gran parte determinata dalla disponibilità di ricche risorse alimentari per sostenere l’allattamento e lo svezzamento durante l’estate.
L’aumento delle temperature sta facendo anticipare la stagione vegetativa, riducendo la quantità di cibo a disposizione per questo animale. Come se non bastasse, gli esperti spiegano che questo particolare animale è affetto da
una variabilità genetica molto ridotta, forse determinata in passato da lunghi periodi vissuti a basso numero, che può renderlo ancor meno capace di reagire a rapidi cambiamenti ambientali rispetto ad altre specie di erbivori di montagna
Entro il 2070 potremmo assistere dunque a un aumento della mortalità invernale dei piccoli di camoscio che va dal 28 al 95%, portando sull’orlo dell’estinzione anche questo splendido animale.
via | Ansa