A Firenze anche le anatre vanno in farmacia
In una Firenze deserta, un’adorabile famiglia di anatre fa una gita per la città, cercando di entrare in una Parafarmacia.
A causa dell’emergenza Coronavirus, le strade sono sempre meno trafficate, le persone che escono lo fanno per necessità, e ciò si traduce in uno scenario di quasi desertificazione.
Come abbiamo già visto in precedenza, se le persone girano meno per le città, al contrario gli animali si fanno sempre più spazio nelle strade, a volte riprendendosi il loro spazio nella natura, come è successo per i cigni a Venezia e le lontre a Milano.
In altri casi, gli animali si fanno strada proprio all’interno delle città, inoltrandosi nei centri abitati. Di solito questo fenomeno avviene in determinati periodo dell’anno, come nel caso degli uccelli migratori. Quello che sta accadendo adesso ha degli ulteriori aspetti da analizzare. Infatti nei casi in cui abbiamo assistito alla comparsa di alcuni animali, questo è avvenuto per l’assenza di persone per strada, che portano gli animali a spingersi un po’ più in là per la ricerca di cibo, o perchè spinti da semplice curiosità.
È quello che è accaduto in una Firenze deserta di qualche giorno fa, quando un’adorabile famigliola di anatre ha fatto una piccola gita per le strade della città. La mamma, con al seguito undici figlioletti, si è allontanata dal lago del parco di San Donato, nel quartiere di Novoli.
Girovagando per strada, mamma anatra ha deciso di far visita alla Parafarmacia Erboristeria Herbasalus, che ha incontrato lungo il suo cammino, con i suoi piccolini in fila indiana dietro di lei. Non sappiamo cosa stesse cercando l’anatra all’interno della Parafarmacia, sicuramente non cibo, in quanto la proprietaria del negozio racconta di aver offerto qualcosa da mangiare agli animali, ma questi ultimi l’avrebbero rifiutata.
La scena è stata vista dalle poche persone in giro, che l’hanno prontamente immortalata e hanno potuto godersi questa visita così inaspettata e a dir poco simpaticissima.
via | Ansa, Agi
Foto di Zoltán Kalmár da Pixabay