Gattari da legare: Il giardino dei finti gattini
Dentro ogni gattaro è nascosto un supereroe, pronto a uscire in pantofole e vestaglia al minimo miagolio sospetto di gattini abbandonati. Il supereroe gattaro si infilerà sotto le auto parcheggiate e con l’impacco ai semi di lino in testa senza battere ciglio: sembrare fuori di testa fa parte del travestimento, come un imbranato Clark Kent […]
Dentro ogni gattaro è nascosto un supereroe, pronto a uscire in pantofole e vestaglia al minimo miagolio sospetto di gattini abbandonati. Il supereroe gattaro si infilerà sotto le auto parcheggiate e con l’impacco ai semi di lino in testa senza battere ciglio: sembrare fuori di testa fa parte del travestimento, come un imbranato Clark Kent che cela i panni di Superman.
Solitamente, però, il disperato miagolio è prodotto da malefiche catene e porte di garage che, con perfidia, attirano il nostro fuori casa. Altre volte, invece, malevoli neonati imitano consapevolmente il verso di micini in difficoltà. Quando l’inganno viene a galla, l’impavido eroe esclama, solitamente: “bene, è solo un bambino che piange”. Quando sono a casa, corro mediamente in giardino due volte al giorno, a salvare carrucole di pozzi e porte di serre non oliate.
L’ansia di dover salvare la felinità mi attanaglia anche e, soprattutto, in autostrada: l’angoscia che mi provocano i bordi della strada è insostenibile. Lo spettacolo che a volte mi si presenta riesce a farmi stare male per ore. Quanti animali, con un po’ di attenzione o semplicemente di umanità in più, sarebbero ancora vivi?
Fortunatamente, anche in questi casi posso sbagliare. Non molti giorni fa ero in auto, col mio compagno alla guida, e, a bordo strada, c’era qualcosa. Ho coperto gli occhi in un gesto istintivo, l’immobilità assoluta e irreale della cosa mi faceva temere che fosse troppo tardi per prestare soccorso. “Graziella, ma è solo un cartone!”. “Ehm… sì? Beh, povero cartone”.
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