Morbo di Addison nel cane: diagnosi
Oggi ci concentriamo su un particolare aspetto del morbo di Addison o ipoadrenocorticismo nel cane: la diagnosi.
Che ne dite se oggi andiamo a vedere un aspetto particolare della diagnosi del morbo di Addison o ipoadrenocorticismo nel cane? Di solito ci concentriamo sempre sui sintomi e sulle cause delle malattie, questo perché, dal punto di vista del proprietario, è quello che interessa: se conosce i sintomi da tenere sotto controllo, avrà maggiori probabilità di riuscire a portare in tempo il cane dal veterinario. Tuttavia è importante anche sapere come si procede nella diagnosi, in modo da sapere perché il veterinario fa determinati test o propone determinati esami.
Morbo di Addison: cause e segnalamento
Il problema del morbo di Addison nel cane è che, a differenza di quanto accade nell’uomo, non è che ci siano poi così tanti esami fra cui scegliere per poter effettuare una diagnosi. Inoltre anche i sintomi sono diversi, per cui nel cane non è così facile sospettare un Addison visto che i sintomi sono spesso vaghi e fumosi, non costanti e simulano diverse altre malattie. Se hai un cane che ogni tanto vomita, ha diarrea o trema, difficilmente vai subito a pensare al morbo di Addison come prima diagnosi differenziale.
Inoltre considerate che è una malattia rara nel cane. Il morbo di Addison è ereditario in alcune razze, come il Barbone, il Cane Portoghese d’Acqua, il Nova Scotia Duck Tolling Retriever e, probabilmente, anche il Bearded Collie. In altre razze, non è stata segnalata ancora l’ereditarietà e non si sa esattamente perché si sviluppi questa malattia. In molti casi si parla di problemi immunomediati, in altri casi sembra che compaia in associazione con altre endocrinopatie come il diabete mellito, l’ipotiroidismo e l’ipoparatiroidismo primario o secondario. Altre cause possono essere infezioni, CID, traumi e necrosi. Il morbo di Addison lo si vede di più nei cani femmina, di età media sui 4 anni, ma è possibile che salti fuori dai 4 mesi ai 14 anni.
Morbo di Addison: quali test diagnostici usare?
Questi sono gli esami che ci permettono di sospettare un morbo di Addison:
- esami del sangue: dobbiamo considerare che non è che in tutti i cani con Addison vediamo tutte queste alterazioni, a volte ce n’è una sola, a volte due o tre combinata insieme, difficilmente le vedremo comparire tutte quante, cosa che può complicare la diagnosi. In generale nell’Addison si ha iperpotassiemia, iponatriemia, ipocloremia e rapporto Na/K che si abbassa. In aggiunta possiamo trovare a volte ipoglicemia, iperfosfatemia, iperazotemia, ipercalcemia, acidosi metabolica, ipoalbuminemia, aumento delle transaminasi, anemia normocitica normocromica non rigenerativa e assenza del leucogramma da stress (linfopenia e eosinopenia)
- Rx: a livello radiologico, possiamo vedere microcardia, diminuzione del volume della vena cava caudale e delle vene polmonari, microepatia
- ecografia: vedremo le surrenali di dimensioni più piccole
- ECG: alterazioni causate soprattutto dall’iperpotassiemia con bradicardia, slivellamento ST e scomparsa dell’onda P con blocco atriale. Lo stadio finale è la fibrillazione ventricolare con asistolia
- test di stimolazione con ACTH: è il test di elezione. Tutti gli altri esami ti possono far sospettare l’Addison, ma se si vuole la conferma, bisogna eseguire questo test. Si tratta di un doppio prelievo, fatto prima e dopo la somministrazione dell’ACTH. Importante è non somministrare nei giorni prima del cortisone perché potrebbero falsare i risultati
- misurazione dell’ACTH basale: lo si fa nei casi dubbi
Si stanno poi studiando anche altri test, come come la misurazione dell’aldosteronemia, il rapporto aldosterone/renina (ARR) ed il rapporto cortisolo/ACTH, ma il test di elezione rimane quello della stimolazione con ACTH.
Queste informazioni non sostituiscono in nessun caso una visita veterinaria. Ricordiamo che Petsblog non fornisce in nessun caso e per nessun motivo nomi e/o dosaggi di farmaci.
Foto | iStock