Se abbandoni sei complice, non un criminale? La campagna del comune di Roma fa discutere
La campagna del comune di Roma contro l'abbandono di animali non è chiara: Se abbandoni sei complice. Non sei un criminale? E complice di chi?
Se abbandoni sei complice: il comune di Roma lancia la nuova campagna contro il fenomeno dell’abbandono di cani e altri animali, soprattutto nel periodo estivo. Un progetto sacrosanto, che è sempre ben accetto per sensibilizzare l’opinione pubblica su un tema molto delicato. E che viene dibattuto sulla pelle dei più deboli, i nostri amici pelosi. Peccato che l’amministrazione capitolina abbia innescato tutta una serie di polemiche e di critiche per la scelta del claim.
Cosa vuol dire “Se abbandoni sei complice”? Complice di chi? Non sei un criminale, che commette un reato punibile per legge? Perché abbandonare i cani è un reato (l’articolo 727 del Codice Penale prevede per chi abbandona animali domestici l’arresto fino a un anno o l’ammenda da 1.000 a 10.000 euro). Non sei il carnefice del tuo migliore amico e magari anche di altre persone che, a causa del tuo gesto, vengono coinvolte in incidenti stradali che hanno per protagonisti cani, gatti e altri animali? Non sei una persona senza scrupoli, senza anima e senza cuore?
No, per il comune di Roma sei complice. Capisco se la frase fosse stata: Se vedi qualcuno che abbandona un animale e non fai niente, sei complice. Così avrebbe senso. Ma la frase che accompagna le immagini, che hanno per protagonisti un cane prima in compagnia dell’attore Stefano Fresi e poi della sindaca Virginia Raggi, è completamente sbagliata. L’intento, lo ribadisco, è lodevole. Il risultato scarso. Dalla serie ci stiamo impegnando, ma non ci applichiamo poi più di tanto.
Come sempre, meglio la campagna di Taffo Pets contro l’abbandono degli animali. Chi fa le campagne al comune di Roma dovrebbe prendere lezioni. Pur sottolineando ancora una volta che i cani non si abbandonano. Perché sei un delinquente se lo fai. Non un complice.