Come dovrebbe essere il proprietario perfetto
L'ANMVI ha stilato il decalogo del perfetto proprietario di animali.
Durante la 12esima edizione di Zoomark International 2019, il Rapporto Assalco – Zoomark, insieme all’ANMVI (Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani), è stato realizzato il decalogo sul perfetto proprietario di animali. In dieci punti viene analizzato quello che dovrebbe essere il corretto comportamento di un proprietario di animali, sia prima del suo acquisto/adozione, sia durante la vita dell’animale. Prima di vedere il decalogo, alcuni dati interessanti. L’81,6% degli italiani considera gli animali degli esseri senzienti, mentre per l’81,8% gli animali sono membri della famiglia a tutti gli effetti (la percentuale sale al 95% per chi vive effettivamente con un animale da compagnia). Alla luce di questi fatti è logico che chi decide di convivere con un animale, si assuma la responsabilità di rispettare le sue esigenze etologiche e fisiologiche, ivi incluse le attenzioni da dedicare alla sua salute.
Il decalogo del perfetto proprietario di animali
Il decalogo del perfetto proprietario di animali è suddiviso idealmente in due parti. I primi quattro punti riguardano il concetto di Acquisizione responsabile, mentre gli ultimi sei quello di Proprietà responsabile:
- Essere consapevoli che si sta assumendo un impegno a lungo termine: decidere di convivere con un animale vuol dire prendersene cura per tutta la vita, sempre e non solo quando ne abbiamo voglia. Incluso quando si va in vacanza
- Scegliere con la testa: prima di adottare l’animale, bisogna assicurarsi che la razza o il soggetto scelto siano compatibili con lo stile di vita, con le esigenze della famiglia e con gli spazi a lui dedicati. Prendere un Mastino Tibetano quando si è alle prime esperienze con i cani non è una bella idea, così come non è una scelta geniale decidere di prendere un coniglio quando qualcuno della famiglia è allergico alle graminacee
- Accertare la provenienza dell’animale: sia che si parli di adozione, sia di acquisto, bisogna sempre andare in strutture autorizzate in modo da evitare traffici illegali e allevatori improvvisati
- Identificare gli animali d’affezione secondo quanto previsto dalla legge: i proprietari di animali sono tenuti a registrare gli animali d’affezione nei registri stabiliti e con le metodiche previste dalla normativa come il microchip per i cani. Eventuali variazioni di passaggi di proprietà, morte, trasferimento, variazioni di domicilio dovranno essere comunicati tempestivamente
- Prendersi cura della salute degli animali: dovere di base di un proprietario è garantire profilassi e assistenza medica e sanitaria all’animale per tutta la durata della sua vita, grazie anche al supporto dei medici veterinari. E questo vale per qualsiasi tipo di animale, non esistono animali di serie A o di serie B
- Educare gli animali alla corretta convivenza: il proprietario deve educare gli animali alle diverse situazioni “sociali” in cui potrà trovarsi, in modo da favorire le interazioni e la convivenza con altri animali e persone
- Rispettare gli altri e relativi spazi: altro dovere dei proprietari è quello di custodire correttamente l’animale. Il che significa evitare rumori molesti, raccogliere le deiezioni ed evitare la sua fuga
- Far fare adeguato esercizio fisico e garantire stimoli intellettuali: fa parte del benessere animale avere un corretto esercizio fisico (che per i cani non vuole dire fare una passeggiata da 5 minuti, giusto il tempo che sporchi e poi si torna a casa) e avere anche i necessari stimoli intellettuali (si eviterebbero molti problemi comportamentali comuni se i proprietari si rendessero conto che ai cani non bastano solo le coccole per essere felici, ma hanno bisogno anche di stimolare la loro mente)
- Garantire un’alimentazione nutriente e bilanciata: che sia un prodotto commerciale o un’alimentazione casalinga gestita da un nutrizionista veterinario, l’importante è fornire la miglior alimentazione possibile. Questa si rifletterà sulla salute e sulla durata della vita dell’animale
- Gestire gli imprevisti: purtroppo non sempre attenzione e impegno riescono ad evitare imprevisti, intesi come malattie anche croniche o gravi, necessità di effettuare indagini diagnostiche anche costose, terapie sul lungo periodo o incidenti con danni a terzi. Ecco perché bisognerebbe valutare l’ipotesi di stipulare polizze assicurative che aiutino il proprietario sia in caso di incidenti che in caso di malattie o ricoveri. Anche perché non si può pretendere che siano sempre gli altri (associazioni animaliste, volontari o veterinari) a occuparsi delle spese degli animali domestici altrui
Via | TgCom