Canada: pescatore lancia esplosivo contro i leoni marini
Un pescatore avrebbe recentemente lanciato dell'esplosivo contro un branco di leoni marini. Ecco il motivo di questo crudele gesto.
Nei giorni scorsi, una scena davvero sconcertante è stata diffusa sui social network. Protagonista del filmato che potete vedere in alto è un uomo che, dopo aver acceso un candelotto, lo lancia contro un gruppo di leoni marini. L’uomo in questione si chiama Allan Marsden, ed è un pescatore che, con il suo gesto, ha attirato su di sé l’ira delle associazioni animaliste.
Proprio Marsden spiega, in un’intervista rilasciata nei giorni scorsi, di aver avuto una reazione più violenta di quanto avrebbe voluto, ma che il suo gesto sarebbe giustificato.
La mia vita è stata minacciata diverse volte. Sono animali pericolosi: tre anni fa ho rischiato di perdere una gamba durante un loro attacco
racconta il pescatore, che in quel momento si trovava nelle coste della Columbia Britannica, in Canada, e che ritiene che la gente non si rende conto dei pericoli che devono affrontare coloro che vivono di pesca. I leoni marini causerebbero infatti ingenti danni alle apparecchiature per pescare, provocando grandi perdite a livello economico.
La Pacific Balance Pinniped Society (PBPS) ha anche pubblicato un video che mostra un assalto da parte dei leoni marini contro le reti dei pescatori, i quali non sono in grado di difendere il loro lavoro.
Marsden fa anche sapere di non aver usato un vero e proprio esplosivo contro gli animali, ma piuttosto un dissuasore per orsi che usano i pescatori di fiume. Ciò non toglie che quello compiuto dal pescatore è un atto illegale, come conferma anche il Dipartimento della pesca e degli oceani, che ricorda che disturbare i mammiferi marini, usando deterrenti acustici, bombe marine o esplosivi, è un atto contro la legge. A confermarlo è anche il ministro canadese per la pesca e gli oceani, che assicura che sono già in corso le indagini per individuare i responsabili, e che si terrà di certo una discussione in merito al numero di foche e leoni marini presenti sulla costa orientale e sulla costa occidentale, e sul loro impatto sull’attività dei pescatori.
via | La Stampa