Petsblog Cani Cure post parto: cosa fare dopo il parto?

Cure post parto: cosa fare dopo il parto?

Ecco qualche principio sulle principali cure post parto in cani e gatti.

Cure post parto: cosa fare dopo il parto?

Ci sono molti proprietari di cagne e gatte che hanno appena partorito, che notano problemi di salute di varia entità e che non sanno cosa fare. Tali problemi di salute possono coinvolgere solo la puerpera, i cuccioli e gattini o entrambi. Mi pare ovvio cosa fare: esattamente come in medicina umana, dopo un parto sarebbe opportuno e logico far visitare madre e figli dal veterinario in modo che possa assicurarsi che sia andato tutto bene e non ci siano problemi che non potete vedere, in modo da trattarli prima che diventino gravi, mettendo così a rischio non solo la madre, ma anche la prole. Ecco cosa fare dopo il parto.

Ecografia di gravidanza

In realtà, ancora prima del parto, sarebbe comunque buona norma far visitare la partoriente dal veterinario. Questo non solo per controllare che stia andando tutto bene, ma anche per fare una stima dei nascituri. Vi servirà al momento del parto quando, come al solito, andrete in panico giorni dopo il parto chiedendovi “Saranno usciti tutti?”. Beh, se sapete prima quanti sono, potete saperlo subito. Altrimenti vi tocca andare dal veterinario per una visita o un’ecografia per stabilirlo.

Inoltre in questo modo si potrà controllare come stanno i feti, quanto veloci siano i cuori, le dimensioni, se ci siano forme di riassorbimento in corso. Non sapete quante volte, magari d’urgenza, capita di vedere cagne o gatte che in teoria dovrebbero aver partorito, con proprietari allarmati (adesso, ma che non si sono preoccupati di fare controlli prima) e di scoprire che in realtà è stato riassorbito tutto, che i cuccioli sono morti o poco vitali o che non c’è nessuna gravidanza in corso, ma solo una grossa infezione trascurata.

Cosa fare dopo il parto?

Allattamento gatta

Dopo il parto il veterinario tramite palpazione addominale, radiografia o ecografia cercherà di capire se non ci siano cuccioli o gattini ritenuti o anche placente ritenute. Inoltre si valuterà se ci siano forme di infezione. Bisognerà valutare che non ci sia febbre, che la lochiazione stia andando bene, che non ci siano mastiti, che la puerpera non stia andando in ipocalcemia o tetania puerperale e che la quantità di latte sia sufficiente.

Per quanto riguarda i gattini e i cuccioli, si valuterà che non ci siano malformazioni evidenti, infezioni, che crescano bene, che assumano un quantitativo di latte sufficiente, che non crescano storti o altro.

Se tutto ciò viene fatto per tempo, il tasso di mortalità dei neonati potrebbe essere drasticamente ridotto. Onestamente ricevere richieste di aiuto del tipo “La mia cagna ha partorito due settimane fa, la prima settimana sono morti due cuccioli, un altro è morto adesso, la madre respira male, è normale? Cosa posso fare?” è abbastanza frustrante. E’ ovvio che non è normale e dovrebbe essere altrettanto ovvio che bisogna correre dal veterinario in questi casi, non aspettare temporeggiando che tutta la cucciolata ti muoia sotto gli occhi. E non commento neanche chi non li porta con la scusa del “Pensavo che fossero troppo piccoli per muoverli, non volevo stressarli”. Con quale logica si ha paura di stressarli, ma non si ha paura di farli morire senza muovere un dito per aiutarli?

Queste informazioni non sostituiscono in nessun caso una visita veterinaria. Ricordiamo che Petsblog non fornisce in nessun caso e per nessun motivo nomi e/o dosaggi di farmaci.

Foto | iStock

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