La cagnolina adottata da Susanna Tamaro uccisa da un boccone avvelenato
Susanna Tamaro aveva adottato questa adorabile cagnolina, uccisa da un boccone avvelenato. La LAV si rivolge al governo.
La cagnolina di Susanna Tamaro, adottata appena sei mesi fa da un canile, è stata trovata morta. Uccisa da un boccone avvelenato. A darne il triste annuncio è la stessa scrittrice in un commovente post su Facebook, nel quale ricorda con affetto la sua compagna di vita, andata via troppo presto.
L’autrice di Va’ dove ti porta il cuore ricorda ogni momento di vita vissuta con Pimpi. Dal momento in cui l’ha cercata e l’ha trovata dietro le sbarre di un canile, a quando hanno iniziato la loro vita insieme. Subito è nato un grande amore, perché la cagnolina era amorevole, dolce, entusiasta e curiosa.
Avresti dovuto essere il cane della mia vecchiaia, piano piano, con gli anni, avremmo rallentato il passo insieme e poi, un giorno ci saremmo seduti sulla panca davanti casa e avremmo visto il sole tramontare, consapevoli che, oltre il tramonto del giorno, quello sarebbe stato anche il tramonto della nostra vita.
Ma purtroppo così non è stato, perché Pimpi è morta il 12 gennaio uccisa da un boccone avvelenato.
La LAV, Lega Antivivisezione Italiana, nel mostrare vicinanza all’autrice per la sua perdita, ricorda anche che sarebbe ora che venisse fatta una legge ad hoc.
Siamo vicini a Susanna Tamaro, chiediamo indagini approfondite per colpire i responsabili dell’avvelenamento del suo cane Pimpi. Occorre una legge ad hoc per contrastare la piaga dei bocconi avvelenati: l’Ordinanza del Ministero della Salute non basta più a contrastare un fenomeno sempre più diffuso, Governo e Parlamento facciano in fretta!
Queste le parole dell’associazione animalista che sottolinea la necessità di una legge nazionale che renda più forti i contenuti dell’Ordinanza del Ministero della Salute che ormai non basta più. L’ordinanza anti bocconi avvelenati è del 2008, è stata prorogata fino al 16 luglio 2019, ma ora c’è bisogno di una legge che sia più efficace. La LAV sollecita i Ministri della Giustizia Bonafede, dell’Ambiente Costa e della Salute Grillo a realizzare questa legge con dei punti fondamentali che fanno parte delle proposte di legge già depositate da Frassinetti e Brambilla:
- sanzione della reclusione già prevista dall’articolo 544 bis del Codice penale per l’uccisione degli animali, anche per il tentativo di avvelenamento o per i bocconi avvelenati lasciati in giro
- aumento della sanzione da quattro mesi a due anni, elevandola a quattro anni per renderla più efficace e prevedere il reato di strage di animali con reclusione fino a sette anni se si attenta alla vita di più animali
- interdizione dalla caccia e dalla pastorizia nel raggio di un chilometro quadrato dal ritrovamento del boccone avvelenato o dell’animale ucciso
- ritiro della licenza di attività commerciale o venatoria
- regole più stringenti per la vendita e il possesso di sostanze velenose
- compiti più precisi per sindaco e prefetto per tutelare la salute pubblica e degli animali