Calicivirus nel gatto: ancora efficaci i ceppi vaccinali
Uno studio ci spiega che i ceppi vaccinali attualmente usati sono ancora efficaci nei confronti del Calicivirus felino.
Una delle malattie per cui si vaccina il gatto con la classica vaccinazione trivalente è la Calicivirosi provocata dal Calicivirus felino, acronimo FCV. Dei sintomi e della terapia di questa malattia ne abbiamo già parlato, oggi tramite lo studio dal titolo “A multi-national European cross-sectional study of feline calicivirus epidemiology, diversity and vaccine cross-reactivity”, Afonso MM, Pinchbeck GL, Smith SL, Daly JM, Gaskell RM, Dawson S, Radford AD. Vaccine. 2017 May 9; 35 (20): 2753-2760 andremo a stabilire se gli attuali ceppi vaccinali siano ancora efficaci.
Calicivirus nel gatto e ceppi vaccinali
In linea teorica dopo anni e anni in cui in un vaccino si usano sempre gli stessi antigeni vaccinali, è possibile che i virus di campo possano diventare progressivamente resistenti a questi ceppi virali. Il che spiega perché periodicamente nei vaccini si effettuino studi per vedere se rinnovare o aggiungere altri antigeni virali a quelli già usati nei vaccini esistenti per ampliare l’efficacia dei vaccini nei confronti dei virus di campo.
Lo studio di cui parliamo oggi ha valutato se effettivamente il ceppo vaccinale FCV-F9 del Calicivirus sia in grado di proteggere da ceppi virali di campo. Lo studio è stato effettuato a livello europeo.
Praticamente si analizzava la presenza dei ceppi virali di Calicivirus presenti nei gatti, in modo da capire quale FCV fosse presente nella popolazione felina. Si è così visto che nella popolazione esaminata, il FCV era presente nel 9.2% dei casi. Come fattori di rischio collegati alla disseminazione del virus venivano confermati quelli che già conosciamo:
- ambienti con più gatti
- presenza di forme di gengivite e stomatite croniche
- gatti giovani
- gatti non sterilizzati
Cosa si è visto?
Si è così notato che i gatti vaccinati con il FCV-F9 riusciva a proteggere anche contro virus di campo, con un tasso di neutralizzazione a livello plasmatico del 97%. Una percentuale non male. Il che vuol dire che il vaccino attualmente utilizzato protegge anche da eventuali ceppi di campo, con un buon tasso di cross-reattività fra i diversi tipi di virus.
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Via | Vaccine