Rarissima gru presa a fucilate a Brescia
Una rarissima gru è stata ferita a colpi di fucile nella bassa pianura bresciana.
Nei giorni scorsi, una rarissima gru è stata trovata in un fosso. Il povero animale era stato ferito a colpi di fucile, ed è stato trovato nel Comune di Dello, nella bassa pianura bresciana. La gru, alta circa 1 metro e 20, con un’apertura alare di oltre 2 metri, sembra sia stata vittima di un atto di bracconaggio, come racconta Emanuela Marzoli, Guardia Ecologica Volontaria Ente Provincia di Brescia, che fa sapere che l’animale è stato trovato con una vistosa ferita sul petto.
Era accovacciata e sembrava uno straccio. Se non fosse stato per i tanti cittadini che si sono mobilitati, il raro volatile sarebbe probabilmente morto.
In seguito, la gru è stata affidata al C.R.A.S. Wwf Valpredina, Cenate Sopra (Bergamo), dove è stata eseguita una radiografia che ha confermato quanto sospettato, ovvero che l’animale era stato preso a colpi di fucile. I medici hanno infatti trovato quattro pallini di piombo del diametro di 3 mm.
Sono pallini di una certa dimensione, utilizzati per la caccia alla fauna stanziale, come fagiani, minilepri oppure per la caccia alle anatre. Due pallini sono conficcati in un’ala dove hanno procurato una frattura e due nel posteriore dell’uccello. Le condizioni sono stabili, l’ala è stata immobilizzata per evitare una maggiore compromissione dell’osso fratturato. Ci vorranno alcune settimane per capire se la Gru possa essere rimessa in libertà e possa proseguire la migrazione.
Questo episodio lascia davvero l’amaro in bocca, soprattutto dal momento che la caccia illegale ha già causato fin troppe vittime quest’anno. Antonio Delle Monache, coordinatore Guardie Wwf Lombardia, spiega:
L’atto di bracconaggio di Dello, è solo l’ultimo, gravissimo episodio di una lunga serie, che ha visto come vittime centinaia di piccoli uccelli protetti, oltre ai numerosissimi rapaci sparati. Oltre ai casi eclatanti, quella che è la normale routine, come i 12 pettirossi uccisi da un solo cacciatore di Nave nella bassa bresciana. Ciò è il risultato di una vigilanza via via ridotta all’osso, una legislazione che nonostante preveda reati (oblazionabili) non impaurisce i tanti che commettono illegalità. Sanzioni i cui importi che sono fermi al 1992, anno di promulgazione di una Legge, che avrebbe dovuto limitare i danni dell’attività venatoria, ma il cui intento è stato svilito dalle continue modifiche delle Leggi Regionali.
via | La Stampa
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