Avvelenamento da agrifoglio nel cane e gatto: sintomi, terapia e cosa fare
Anche l'agrifoglio può essere causa di avvelenamento nel cane e gatto sotto le feste di Natale. Ecco i sintomi a cui prestare attenzione, terapia e cosa fare.
Fra le piante che producono bacche pericolose per i nostri animali domestici, soprattutto sotto il periodo di Natale dobbiamo fare attenzione all’agrifoglio. Non è che durante gli altri periodi dell’anno non si trovino in giro Stella di Natale, vischio e agrifoglio, ma diciamo che è meno probabile imbattersi in tali intossicazioni quando non è Natale (a meno che uno non abbia queste piante anche in giardino o non vengano usate come decorazioni). Rispetto all’avvelenamento da Stella di Natale, però, quello da agrifoglio è più grave e pericoloso, equiparabile a quello da vischio. Ecco allora sintomi, terapia e cosa fare nell’avvelenamento da agrifoglio nel cane e gatto.
Avvelenamento da agrifoglio nel cane e gatto: sintomi
Il nome scientifico dell’agrifoglio è Ilex aquifolium. Si tratta di un arbusto/albero sempreverde appartenente alla famiglia delle Aquifoliacee. Può raggiungere anche i 10 metri di altezza ed è caratterizzato dall’avere bacche rosso intenso con foglie verde molto scure.
Il problema è che l’ingestione accidentale di bacche di agrifoglio è tossica per cani, gatti e anche cavalli. Tutta colpa di alcune sostanze contenute in esse, come la licina e i tannini. Considerate poi che le bacche contengono alcune sostanze emetiche e purganti. Ne bastano una ventina per rischiare di far morire un cane.
I sintomi dell’avvelenamento da agrifoglio nel cane e gatto sono:
- vomito
- grave diarrea
- abbattimento
- ottundimento del sensorio
- coma
- morte
Avvelenamento da agrifoglio nel cane e gatto: terapia e cosa fare
Vista la gravità dei sintomi dell’avvelenamento da agrifoglio nel cane e gatto, se il vostro animale ha ingerito qualche bacca di agrifoglio, avvisate immediatamente il vostro veterinario. Se l’ingestione delle bacche è avvenuta da meno di 30-60 minuti e il contenuto è ancora nello stomaco, è possibile indurre il vomito in modo da limitare l’assorbimento delle tossine.
Se ormai c’è stato passaggio nell’intestino, allora il veterinario provvederà a impostare una terapia sintomatica con fleboclisi e farmaci per il vomito e la diarrea. Potrebbe essere richiesta l’ospedalizzazione dell’animale, soprattutto nelle prime fasi dell’avvelenamento, quando è alto il rischio di coma e morte.
Queste informazioni non sostituiscono in nessun caso una visita veterinaria. Ricordiamo che Petsblog non fornisce in nessun caso e per nessun motivo nomi e/o dosaggi di farmaci.
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