Palmitoiletanolamide: il suo uso in dermatologia riduce il prurito in cani e gatti
Un articolo ha dimostrato come, effettivamente, l'uso della palmitoiletanolamide in dermatologia veterinaria aiuti a ridurre il prurito in cani e gatti.
Sul Journal of the American Academy of Dermatology è stato recentemente pubblicato un articolo dal titolo “The role of cannabinoids in dermatology”, Mounessa JS, Siegel JA, Dunnick CA, Dellavalle RP. J Am Acad Dermatol. 2017 Apr 14 che ha dimostrato come la palmitoiletanolamide sia nei cani che nei gatti affetti da problemi dermatologici aiuti sensibilmente a ridurre il prurito. Questo perché è una sostanza che l’organismo animale (anche l’uomo) produce da solo e che ha azione antinfiammatoria e antidolorifica simile a quella della Cannabis, ma senza avere tutti i suoi effetti collaterali e psicotropi (anche se adesso in commercio è stato immesso un integratore a base di Cannabis contro il dolore che non contiene i principi attivi responsabili degli effetti psicotropi).
Perché la palmitoiletanolamide agisce contro il prurito?
Tecnicamente la palmitoiletanolamide non si lega ai recettori CB dei cannabionidi, ma riesce ad aumentare l’affinità degli endocannabinoidi per tali recettori, aumentandone così in pratica l’efficacia su sintomi come il prurito e l’infiammazione soprattutto a livello cutaneo.
La palmitoiletanolamide riesce a lenire il prurito perché riesce a controllare sia l’angiogenesi che la degranulazione dei mastociti soprattutto in corso di dermatiti di natura allergica. Pensate che in questo articolo, si parlava di un altro studio dove si è visto che la palmitoiletanolamide riusciva a ridurre il prurito dell’86.4% e non aveva praticamente effetti collaterali.
Cosa vuol dire?
Questo vuol dire che in caso di prurito, soprattutto con infiammazione da allergia, l’uso della palmitoiletanolamide potrebbe essere un valido ausilio per ridurre il prurito. Sia nell’uomo che negli animali come cani e gatti è stato dimostrato con parecchi studi che funziona, lenisce il prurito senza avere gli effetti allucinogeni di altri cannabinoidi.
Ovviamente il lenire il prurito in questi casi è solo il primo passo, anche se molti proprietari pensano che sia l’unico passo. In realtà ok bloccare il prurito che è quello che i proprietari vedono e di cui si preoccupano, ma se non date l’ok per ricercare le cause del prurito e dell’allergia (quindi prove di esclusione alimentare fatte con criterio, test allergici…), allora il prurito rimarrà sempre lì e appena sospenderete qualsiasi terapia antiprurito messa in atto, il sintomo tornerà fuori.
Queste informazioni non sostituiscono in nessun caso una visita veterinaria. Ricordiamo che Petsblog non fornisce in nessun caso e per nessun motivo nomi e/o dosaggi di farmaci.
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