Gattari da legare: Via noi, i gatti ballano

Qualche sera fa era stato annunciato un temporale violento. Preoccupata per i gatti più giovani, ho attrezzato in fretta e furia il lato più riparato del mio portico. Scatoloni, vecchi maglioni, tappeti e pezzi di polistirolo sono stati assemblati alla meglio tra le piante. Sapevo di non dover mostrare gli alloggi di fortuna ai gatti: li avrebbero trovati da soli, come sempre. La notte è passata con un po’ di agitazione dovuta ai tuoni, ma è passata.

Giunta la mattina, ho aperto la porta di casa e, come prima cosa, ho pensato: qui c’è stata una festa. Il cartone era stato strappato in piccolissimi pezzettini. Gli stracci giacevano depressi e mezzo bagnati al centro del portico, mentre impronte nette, dovute al terreno argilloso, decoravano tutte le superfici, verticali e orizzontali. Qualcuno, seccato dalla pioggia, aveva pensato che fosse più comodo scavare nelle piante e usarle come toilette, anziché avventurarsi al buio. Qualcun altro, poi, aveva rovesciato la ciotola di croccantini, adesso mollicci e sfatti sul pavimento, impastati alla terra tirata giù dai vasi. Sporco a perdita d’occhio.

Il fatto è che quei mascalzoni si saranno annoiati a morte, perché bloccati dalla pioggia, e avranno organizzato ‘sto pigiama party devastatore. Il mio compagno era sotto shock, io minimizzavo. Poi, è accaduto. I quattro fratelli-coccodrilli, istigatori dei più giovani, mi sono venuti incontro saltellando e miagolando, avvinghiandosi con aria ancora assonnata alle mie gambe. Vi amo, fate di me ciò che volete, distruggetemi la casa e toglietemi ogni volontà.

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