Convulsioni nei gatti: alcune cause particolari
Ci sono alcune cause di convulsioni dei gatti a cui spesso non si pensa.
Abbiamo già parlato in passato di convulsioni sia nei cani che nei gatti, con anche particolare riferimento all’epilessia idiopatica. Il fatto è che accanto a cause più note e scontate di crisi convulsive nei gatti, ce ne sono altre a cui magari non si pensa in prima battuta. Con il termine di crisi epilettica si intende una scarica anormale e improvvisa di impulsi elettrici delle cellule cerebrali, è un vero e proprio cortocircuito. Andiamo dunque a vedere alcune delle cause di crisi convulsive nei gatti e cosa fare.
Crisi convulsive ed epilessia nei gatti: cause
Ecco alcune cause di crisi convulsive nei gatti, alcune magari sono ovvie, altre un po’ meno:
- problemi cerebrali: disturbi di circolo (tipo ictus per intenderci, anche emboli e trombi), trauma cranici, infezioni (tipiche quelle da FIP e Cryptococcus) e neoplasie possono provocare crisi convulsive
- cause sistemiche: una forma di ipertensione non trattata associate magari a insufficienza renale, problemi epatici, shunt portosistemico possono causare crisi convulsive
- cause ambientali: l’assunzione di veleni come metaldeide e organofosforici, l’applicazione di antipulci per cani a base di permetrine, l’ingestione di alcuni farmaci possono provocare crisi convulsive
- cause sonore: un recente report pubblicato sul Journal of Feline Medicine and Surgery ha parlato di un nuovo tipo di sindrome convulsiva nel gatto provocata da cause sonore, le Audiogenic reflex seizures. In questo caso le crisi convulsive sarebbero provocate da rumori quotidiani specifici come l’increspatura dei fogli di alluminio, lo stropicciamento dei sacchetti di carta o plastica, una posata di metallo che cade in una ciotola, il rumore del velcro… I gatti in cui questi suoni sembrano scatenare le crisi di solito sono gatti anziani, di età superiore ai 15 anni
- false crisi convulsive: non tutte quelle che sembrano convulsioni lo sono davvero. Per esempio frequenti sono i problemi cardiaci nei gatti con ipossigenazione del cervello con conseguenti debolezze e collassi. Anche la mancanza di tiamina, una vitamina del gruppo B, può simulare una crisi convulsiva perché provoca coscienza alterata, ventroflessione del collo e dilatazione delle pupille. Inoltre molti proprietari scambiano i sintomi del calore delle gatte come crisi convulsive
Crisi convulsive nel gatto: cosa fare?
Cosa fare se il gatto ha una crisi convulsiva? Se il gatto sembra avere una crisi, ma passa dopo qualche minuto, contattate comunque il vostro veterinario. Una crisi convulsiva non è mai normale e vanno sempre indagate le cause. Se riuscite filmate anche la crisi in modo che il veterinario possa vederla.
Se la crisi non si ferma dopo pochi minuti, ma continua o se ne compaiono di continue, il gatto va portato d’urgenza dal vostro veterinario, avvisatelo però che sta arrivando un gatto in stato epilettico continuo in modo che possa prepararsi. Avvolgetelo in un asciugamano in modo da proteggere sia il gatto che voi stessi.
La prima cosa che farà il veterinario sarà di cercare di stabilizzare il gatto e procedere a sedare le crisi. Una volta fatto questo, potrà valutare la glicemia in prima battuta per vedere se la crisi convulsiva è provocata da ipoglicemia. Poi bisognerà impostare un iter diagnostico con esami completi, visita del neurologo ed eventuale RM.
Se si individua la causa, bisogna trattare quella e vedere se così le crisi si risolvono. Nel caso non si risolvessero o si trattasse di una forma di epilessia idiopatica senza cause, allora si procede a mettere il gatto sotto terapia con anticonvulsivanti.
Queste informazioni non sostituiscono in nessun caso una visita veterinaria. Ricordiamo che Petsblog non fornisce in nessun caso e per nessun motivo nomi e/o dosaggi di farmaci.
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