Caccia, la campagna della Lipu per salvare 7 specie di uccelli a rischio
La Lipu lancia la sua campagna contro la caccia per difendere 7 specie di uccelli potenzialmente a rischio.
La Lipu lancia una campagna contro la caccia per difendere sette specie di uccelli in grave declino: allodola, pernice bianca, pavoncella, moriglione, tordo sassello, coturnice e tortora selvatica sono a rischio, a causa dei cambiamenti climatici e della distruzione del loro habitat. Eppure sono ancora oggetto di caccia, per questo l’associazione per loro chiede la sospensione dell’attività venatoria, ma anche misure per proteggere queste specie.
Lipu-BirdLife chiede a Governo, Parlamento e Regioni di intervenire escludendo per prima cosa queste specie dalla lista di quelle che si possono cacciare in Italia. Ma poi chiede anche politiche atte a difendere le loro rotte migratorie, i loro habitat naturali, il loro ambiente. Nella terza edizione rapporto Birds in Europe (2017) di BirdLife International scopriamo che 5 specie (coturnice, tortora selvatica, moriglione, tordo sassello e pavoncella), rispetto al precedente rapporto di 13 anni prima, sono diventate Spec 1, ovvero “specie minacciate a livello globale”. Per pernice bianca e tordo sassello il peggioramento è ancora più grave.
Ecco il numero delle coppie in Italia (Fonte: Birds in Europe (2017), BirdLife International):
- Pernice bianca: 5.000/8.000
- Allodola: 350.000/500.000
- Pavoncella: 4.800/6.050
- Moriglione: 150/200 (nidificanti); 25.488/37.133 (svernante)
- Tortora selvatica: 150.000/300.000 coppie
- Coturnice: 10.000/20.000 (26% del totale europeo)
Claudio Celada, direttore dell’Area Conservazione della natura della Lipu-BirdLife Italia, spiega:
Gli uccelli, oltre che parlarci della bellezza della natura ci indicano il modo in cui trattiamo la terra. Se una specie è in crisi, è quasi sempre perché le nostre attività sono eccessive e mal condotte. E’ il caso delle 7 specie della campagna della Lipu. Si tratta di modificare anche radicalmente alcune pratiche, fermare il cattivo sfruttamento del territorio, aumentare le tutele di siti e habitat naturali ma anche attivare misure di urgenza, come ad esempio lo stop al prelievo venatorio.
Secondo il direttore il nostro paese è il secondo in Europa con più specie cacciabili, un vero e proprio record al quale potremmo rinunciare molto volentieri.