Sindrome di Cushing nel cane: frequenza e fattori di rischio dell’iperadrenocorticismo
Uno studio ha valutato la frequenza di presentazione e i fattori di rischio della sindrome di Cushing o iperadrenocorticismo nei cani del Regno Unito.
Sindrome di Cushing nel cane – Abbiamo già parlato in passato della sindrome di Cushing o iperadrenocorticismo nel cane vedendo cause, sintomi, diagnosi e terapia. Tuttavia un recente studio inglese ha messo in evidenza la frequenza e i fattori di rischio dell’iperadrenocorticismo nei cani del Regno Unito. Il titolo dello studio in questione è “Epidemiology of hyperadrenocorticism among 210,824 dogs attending primary-care veterinary practices in the UK from 2009 to 2014”, D. G. O’Neill, et al. Journal of Small Animal Practice. Volume 57, Issue 7, pages 365–373, July 2016.
Sindrome di Cushing nel cane: frequenza e fattori di rischio
Lo studio in questione ha esaminato le cartelle cliniche di cani affetti da iperadrenocorticismo per valutare la frequenza della patologia nella popolazione canina inglese e i fattori di rischio. Pare che la frequenza sia dello 0.28% nei cani con fattori di rischio principali:
Sindrome di Cushing nel cane: cosa vuol dire?
In generale questo studio ha messo in luce alcune cose che giù si sospettavano, ma che sono state ulteriormente confermate. Cani anziani e sovrappeso hanno un rischio maggiore di presentare iperadrenocorticismo rispetto a cani giovani o sottopeso. Inoltre alcune razze sembrano essere maggiormente predisposte, in questo caso nel Regno Unito si parla del Bichon frise, razza che obiettivamente da noi non è molto frequente. Questo vuol dire che se venisse fatto uno studio analogo qui da noi in Italia salterebbero fuori probabilmente altre razze.
Occhio che però questo non vuol dire che nessun cane giovane o normopeso o di altre razze non possa sviluppare la sindrome di Cushing. Questo è solo uno studio statistico.
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