Inghilterra, negata l’acqua a un cane guida in una caffetteria di Caffè Nero
In Inghilterra un locale del brand Caffè Nero non ha voluto dare una ciotola dell'acqua a un cane guida. Ed è subito polemica.
In Inghilterra uno dei locali della catena Caffè Nero sta scatenando polemiche e indignazione per non aver dato una ciotola d’acqua al cane guida di un non vedente. Questa storia di scarso spirito umanitario è avvenuta a Exmouth, nel Devon: il locale non ha voluto dare dell’acqua da bere a Sydney, il cane guida di Oliver Gibbons, un uomo non vedente. Helen Fox, un’amica di Oliver, ha così spiegato quanto accaduto: “Faceva molto caldo, Sydney aveva lavorato molto quel giorno e così abbiamo deciso di levargli il guinzaglio. Ci siamo fermati in questa caffetteria, abbiamo chiesto dell’acqua per l’animale, ma loro hanno risposto di no. Ho provato a fargli capire in tutte le maniere che era un cane guida, ma non c’è stato verso”.
Niente acqua per il cane guida. E scoppiano le polemiche
Helen si dichiara sconcertata da quanto accaduto: non si può negare dell’acqua ad un animale, soprattutto ad uno da lavoro. Ovviamente Oliver adesso si rifiuta di tornare al Caffè Nero a causa di quanto accaduto. Dal canto loro un portavoce di Caffè Nero ha riferito che la vicenda è sotto esame e si è anche mostrato sorpreso: la politica dell’azienda, infatti, non vieta di fornire acqua a un cane guida.
Nel coro di proteste che si è levato, si è fatto particolarmente sentire anche Clive Wood, rappresentante dell’associazione Guide Dogs South West, che ha così ammesso: “Tutto ciò è vergognoso. Ci aspettiamo che tutte le aziende mostrino gentilezza e compassione verso tutti gli animali, ma in particolare per i cani di servizio che danno un sostegno prezioso alla vita dei più bisognosi”.
In effetti anche in Italia non tutti i locali accettano i cani e non tutti, purtroppo, mettono fuori delle ciotole d’acqua per loro. Comunque sia, negare ad un cane accaldato, in una giornata torrida, dell’acqua è molto più che discutibile, si rischia di mettere a repentaglio la vita del cane. Anche se la politica del locale magari vieta l’ingresso ai cani, un qualche modo per fornirgli dell’acqua lo si trova sempre se si vuole.
Via | La Stampa
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