Petsblog Novità Informazione Specie esotiche invasive: obbligo di denuncia anche per le Trachemys

Specie esotiche invasive: obbligo di denuncia anche per le Trachemys

Attenzione: scade il 14 agosto 2018 il termine ultimo per la denuncia di animali contenuti nell'apposito elenco stilato dal governo. Fra di essi vi sono anche le tartarughe Trachemys.

Specie esotiche invasive: obbligo di denuncia anche per le Trachemys

Specie esotiche invasive – Con il termine di “specie esotiche invasive” si intendono quelle specie animali e vegetali che sono originarie di altre regioni geografiche e che, volontariamente o per caso, vengono introdotte in Italia. Il problema di queste specie è che riescono non solo a prosperare bene allo stato selvatico, ma che finiscono per essere una minaccia per le specie autoctone. Queste specie sono dirette concorrenti delle nostrane (vedi lo scoiattolo americano o le Trachemys che hanno soppiantato gli scoiattoli nostrani e le Emys orbicularis) e finiscono, spesso, con l’alterare l’ecosistema locale e lhabitat.

Per evitare tutto ciò, dal 1 gennaio 2015 è entrato in vigore nei paesi dell’Unione Europea il regolamento 1143/2014, volto proprio a regolamentare l’introduzione e la diffusione di queste specie esotiche invasive. Questo regolamento contiene un elenco di animali e piante la cui detenzione verrà ora regolamentata.

Cosa dice il regolamento sulle specie esotiche invasive?

Il 14 febbraio 2018 è entrato in vigore in Italia l’apposito Decreto Legislativo, pubblicato in G.U. il 30 gennaio 2018. Il decreto ha lo scopo di prevenire e ridurre gli effetti negativi di tali specie, tramite interventi che hanno lo scopo di:

  1. prevenire
  2. rilevare precocemente
  3. mitigare

l’impatto di queste specie sull’ecosistema naturale, sull’economia e sulla salute umana. In effetti l’articolo 6 del Decreto Legislativo 230/2017 vieta esplicitamente l’introduzione (sia deliberata che per negligenza) nell’Unione Europea, la riproduzione, la coltivazione, il trasporto, la compravendita, l’utilizzo, lo scambio, la detenzione e il rilascio delle specie esotiche invasive.

Come fare denuncia delle specie esotiche invasive

Quello che a noi interessa maggiormente è che il decreto non vieta di detenere le specie esotiche invasive in elenco come animali domestici, ma impone che essi vengano denunciati. Oltre alla denuncia, il decreto stabilisce che il proprietario deve anche impegnarsi in ogni modo affinché l’animale non scappi e impedirne la riproduzione.

In questo elenco è presente anche una specie animale molto diffusa nelle case degli italiani: la tartaruga Trachemys scripta. Chiunque abbia una Trachemys scripta scripta, una Trachemys scripta elegans (la tartaruga dalle orecchie rosse) o una Trachemys scripta troosti è obbligato per legge a denunciarla.

La denuncia di possesso di specie esotiche invasive va fatta entro e non oltre la scadenza del 14 agosto 2018. Per fare la denuncia dovrete compilare l’apposito modulo che trovate sul sito del Ministero dell’Ambiente (nella colonna di destra trovate sia il modulo di denuncia sia il modulo di deroga). Una volta compilato dovrete inviarlo in allegato a copia del documento d’identità tramite:

  • PEC (presso l’indirizzo pnm-II@pec.minambiente.it)
  • raccomandata con ricevuta di ritorno (presso l’indirizzo: Ministero dell’Ambiente, Direzione Protezione Natura, Divisione II, Via Cristoforo Colombo n. 44 – 00147 – Roma)
  • fax (presso numero: 06-57223468)

La ricevuta della PEC, della raccomandata e del fax saranno documento ufficiale di avvenuta denuncia, quindi conservatela con cura.

Specie esotiche invasive: elenco

Sono due gli elenchi finora stilati di queste specie esotiche invasive (14 luglio 2016 e 12 luglio 2017). Tali elenchi sono in continua modifica. Questo è il primo elenco delle specie esotiche invasive (ci sono sia animali che piante), quello stilato il 14 luglio 2016:

  • Baccharis halimifolia
  • Cabomba caroliniana
  • Callosciurus erythraeus o Scoiattolo di Pallas
  • Corvus splendens o Cornacchia delle case
  • Eichhornia crassipes
  • Eriocheir sinensis o Granchio cinese
  • Heracleum persicum
  • Heracleum sosnowskyi
  • Herpestes javanicus o Mangusta di Giava
  • Hydrocotyle ranunculoides
  • Lagarosiphon major
  • Lithobates catesbeianus o Rana toro
  • Ludwigia grandiflora
  • Ludwigia peploides
  • Lysichiton americanus
  • Muntiacus reevesi o Muntjak della Cina
  • Myocastor coypus o Nutria
  • Myriophyllum aquaticum
  • Nasua nasua o Nasua rosso o Coati rosso
  • Orconectes limosus o Gambero americano
  • Orconectes virilis (Gambero)
  • Oxyura jamaicensis o Gobbo della Giamaica
  • Pacifastacus leniusculus (Gambero)
  • Parthenium hysterophorus
  • Perccottus glenii (Pesce)
  • Persicaria perfoliata (Polygonum perfoliatum)
  • Procambarus clarkii o Gambero rosso della Louisiana
  • Procambarus fallax (Gambero)
  • Procyon lotor o Procione
  • Pseudorasbora parva (Cebacek o Pseudorasbora)
  • Pueraria montana (Pueraria lobata)
  • Sciurus carolinensis o Scoiattolo grigio nordamericano
  • Sciurus niger o Scoiattolo volpe
  • Tamias sibiricus o Scoiattolo giapponese o Tamia siberiana o Borunduk
  • Threskiornis aethiopicus o Ibis sacro
  • Trachemys scripta o Tartaruga palestre americana
  • Vespa velutina nigrithorax (Vespa velutina)

Queste sono, invece, le specie animali e vegetali presenti nel secondo elenco, quello del 12 luglio 2017:

  • Alopochen aegyptiacus o Oca egiziana
  • Alternanthera philoxeroides
  • Asclepias syriaca
  • Elodea nuttallii
  • Gunnera tinctoria
  • Heracleum mantegazz
  • Impatiens glandulifera
  • Microstegium vimineum
  • Myriophyllum heterophyllum
  • Nyctereutes procyonoides o Cane procione
  • Ondatra zibethicus o Topo muschiato
  • Pennisetum setaceum

Foto | iStock

Seguici anche sui canali social

Ti potrebbe interessare

Cosa mangiano le tartarughe d’acqua
Tartarughe

Sapere cosa mangiano le tartarughe d’acqua è molto importante, per assicurare al tuo animale domestico un’alimentazione adeguata e prevenire lo sviluppo di malattie gravi o persino mortali. In base al diverso tipo di tartaruga – carnivora, erbivora o onnivora – bisognerà stabilire un menu ad hoc, da valutare con l’aiuto di un veterinario esperto in rettili.