Pilù è il gatto più ricco d’Italia
Oggi vi presentiamo Pilù, un gatto che alla morte della sua proprietaria è diventato il felino più ricco d'Italia.
Cecilia Anna D era una donna che amava tantissimo il suo gattino. Classe 1930, aveva lavorato come funzionaria della presidenza del Consiglio dei Ministri fino a quando non è andata in pensione. Non si era mai sposata nella sua vita e non aveva mai avuto figli. Viveva da sola con il suo gatto, Pilù, un piccolo micio randagio con cui condivideva la casa a Verona e la vita.
Purtroppo lei non c’è più. Prima di morire, però, la donna ha deciso che avrebbe continuato comunque a prendersi cura della sua Pilù, anche quando non sarebbero più state fisicamente insieme. E così ha deciso di vincolare il suo patrimonio affinché qualcuno si prendesse cura del suo amato amico peloso. La storia è stata raccontata dai legali della Fondazione risparmiatori, ai quali la donna si è rivolta, e ricorda un po’ quella degli Aristogatti, mici fortunati che avrebbero ereditato, alla morte dell’anziana e amata padrona, tutti i suoi averi.
In Italia non si può nominare un animale come erede, quindi non avrebbe potuto fare un testamento. Cosa che invece si può fare, ad esempio, per la legge francese, americana o tedesca. Però Cecilia Anna D. ha voluto comunque fare qualcosa per fare in modo che il suo Pilù non finisce nuovamente in un rifugio. Il gattino “ereditando” per il suo accudimento un milione e mezzo di euro è diventato il micio più ricco di tutta Italia. Quei soldi si potranno solo utilizzare per le spese delle cure veterinarie, per il suo cibo, per il suo mantenimento e per tutto quello di cui avrà bisogno fino alla sua morte!
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