Ptosi traumatica dell’occhio in cani e gatti: cause, sintomi e terapia
Parliamo di una patologia particolare, la ptosi dell'occhio da causa traumatica in cani e gatti: ecco sintomi e terapia.
Ptosi traumatica dell’occhio in cani e gatti – Oggi parleremo di una patologia oculare particolare, che fa parecchia impressione: la ptosi traumatica dell’occhio in cani e gatti. In realtà ptosi oculare si può avere anche per altre cause, per esempio in ascessi o tumori retrobulbari che spingono in fuori l’occhio, ma oggi ci concentreremo su quella traumatica perché è quella di più comune riscontro. Andiamo dunque a vedere cause, sintomi, diagnosi e terapia della ptosi dell’occhio in cani e gatti da traumi, anche nota come “Al mio cane/gatto è uscito fuori l’occhio”.
Ptosi traumatica dell’occhio in cani e gatti: cause e sintomi
Di solito la ptosi dell’occhio in cani e gatti avviene a seguito di un trauma come può essere un incidente automobilistico, la caduta dall’alto o anche lotte con altri animali. Qualsiasi sia il trauma ecco che il bulbo oculare lussa al di fuori dell’orbita e lo spasmo delle palpebre fa sì che non riesca più a rientrare in sede. Aggiungiamoci poi l’eventuale emorragia, l’edema che ne deriva ed ecco che il bulbo farà ancora più fatica a rientrare.
Stando all’esterno l’occhio si disidrata, si secca letteralmente, si sviluppa una forma di malacia con necrosi dell’occhio. Ovviamente si tratta di un’emergenza veterinaria, non è qualcosa che può aspettare il giorno dopo o quando avete finito la spesa, il pet va visto subito dal veterinario, sia per impostare subito terapia per il dolore, sia per cercare di rimettere l’occhio a posto prima che si secchi troppo, vada in necrosi e magari arrivino anche le mosche carnarie a deporre le larve. Mettetela così: se voi aveste un occhio che vi penzola sulla guancia, andreste subito al Pronto Soccorso o aspettereste di vedere come va il giorno successivo?
Ptosi traumatica dell’occhio in cani e gatti: diagnosi e terapia
Partiamo dalla prognosi, dipende molto da quanto l’occhio è stato fuori, dal fatto che ci siano ancora i riflessi oculari, dalle dimensioni della pupilla, da eventuali danni all’orbita, dall’intensità del trauma sistemico e dalla razza in quanto i cani brachicefali sono più esposti a questo problema. Diciamo che secondo le stime i cani recuperano la vista nel 40-60% dei casi, nei gatti purtroppo la percentuale è molto più bassa.
Una volta portato il pet dal vostro veterinario, questo provvederà come prima cosa a umidificare e lubrificare il globo oculare esposto all’esterno. Successivamente bisogna ricorrere per forza alla chirurgia (a meno che il tutto non sia appena appena successo e non si siano ancora instaurate le lesioni): si fa una cantotomia laterale (si aprono un po’ le palpebre lateralmente) e si fa una tarsoraffia temporanea (chiusura temporanea delle palpebre con punti orizzontali da materassaio) per far star l’occhio in sede, sutura che poi verrà tolta a tempo debito (anche 20 giorni o più) quando si è sicuri che non ci saranno recidive. Necessaria poi la terapia sintomatica: antibiotici, ancinfiammatori, colliri e midriatici in caso di miosi.
Come complicazioni ricordiamo:
- ulcere corneali
- enoftalmo
- degenerazione del nervo ottico
- cheratocongiuntivite secca
- cecità
La dottoressa veterinaria Manuela risponderà volentieri ai vostri commenti o alle domande che vorrete farle direttamente per email o sulla pagina Facebook di Petsblog. Queste informazioni non sostituiscono in nessun caso una visita veterinaria. Ricordiamo che Petsblog non fornisce in nessun caso e per nessun motivo nomi e/o dosaggi di farmaci.
Foto | batgirlbob